Presidio a Torino per contestare Marchionne in occasione della due giorni di anteprima della “Repubblica delle idee” dedicata al tema del lavoro.
Incredibilmente, nella mattina di Domenica 3 Febbraio 2013, ad un presidio in Piazza Carignano, a Torino, in occasione dell’arrivo dell’amministratore delegato della Fiat Sergio Marchionne, la Fiom esprimeva il suo netto rifiuto di occupare la Piazza insieme alla USB e altri sindacati di base, tra cui i lavoratori in cassa integrazione aderenti alla stessa USB e ai Cobas.
A fronte di tale presa di posizione le forze dell’ordine decidevano di chiudere ogni via di accesso alla piazza e disponevano che il presidio si svolgesse con la Fiom da una parte e i sindacati di base dall’altra.
La prima conseguenza di tutto ciò è stata l’impossibilità di poter accedere alla piazza per molti cittadini e lavoratori che si sono dovuti fermare davanti alle transenne presidiate dalla polizia, la seconda che i due gruppi divisi del presidio si sono rivelati esigui, ininfluenti e privi di efficacia nel rappresentare il dissenso dei lavoratori nei confronti della Fiat e di Marchionne.
Il comportamento della Fiom è stato aspramente criticato dai lavoratori presenti che, increduli di fronte all’arroganza di questa organizzazione che ormai sembra rappresentare solo i propri interessi di parrocchia, hanno tentato di avvicinare il gruppo Fiom per dialogare con i delegati e i lavoratori, senza peraltro riuscirci perché bloccati dalla polizia.
A fine presidio erano in molti domandarsi a chi possa giovare un simile atteggiamento e soprattutto a quale strano concetto di democrazia si appella la Fiom, quando lamenta il fatto che Marchionne tenta di isolarla scegliendosi i sindacati con i quali trattare.