Presidio questa mattina a Bari, alla sede di via Nazario Sauro della Regione Puglia, dei lavoratori ex Ilva in As. I manifestanti hanno finanche bloccato il Lungomare di Bari fino a quando una delegazione con il coordinatore provinciale dell’USB Taranto Franco Rizzo è stata accolta dal capo di gabinetto della Regione, Claudio Stefanazzi, e dall’assessore regionale al Lavoro Leo Caroli.
Senza facili entusiasmi, è stato un confronto positivo perché ci ha permesso innanzitutto di avere chiarimenti e rassicurazioni. Dall’incontro con Stefanazzi e Caroli, capo della task force regionale per l’occupazione, che rappresentano la parte operativa dell’ente, abbiamo compreso che c’è la volontà politica da parte della Regione, ma anche dei vari ministeri interessati (non solo quelli del Lavoro e dello Sviluppo Economico, ma anche quelli per il Sud e la Transizione Ecologica), a procedere in un percorso, che tra l’altro è a buon punto, sulla falsariga di Genova. Quello genovese però è lo schema da cui partire, in quanto presentando Taranto altre criticità importanti anche dal punto di vista ambientale, si sta pensando di utilizzare la platea dei lavoratori ex Ilva in As anche per attività diverse rispetto a quelle tradizionali, sempre nell’ambito dei LPU.
Altro aspetto fondamentale: il ricorso a questo strumento (LPU) non è alternativo al rientro in fabbrica, ma rappresenta insieme alla cassa integrazione uno strumento per accompagnare i lavoratori in attesa del 2023, data che inoltre potrebbe slittare, e per garantire loro uno stipendio quasi completo. In questo modo però sarebbe possibile garantire comunque una retribuzione dignitosa.
Ora dunque la Regione dice di essere pronta e di attendere unicamente le approvazioni ministeriali per poi, in tempi che ci riferiscono essere stretti, procedere alla costituzione di una società a capitale pubblico e all’avvio dei LPU.
Otteniamo così due risultati: quello economico che ci permette di avere uno stipendio quasi pieno e quello di rimanere agganciati al mondo del lavoro fornendo tra l’altro un’attività utile alla comunità. Altra buona notizia per quel che riguarda i corsi di formazione: la Regione metterà a disposizione ulteriori 10 milioni di euro.
Ora attendiamo l’incontro già programmato per il 17 maggio per avere ulteriori elementi su tutto ciò, e quindi un quadro completo della situazione. Torniamo a Taranto con un’idea ben precisa: la Regione e il Governo hanno la chiara intenzione di voler rilanciare questa importante fetta di lavoratori.
Franco Rizzo
Coordinatore provinciale USB Taranto
Bari 7-5-2021