La proprietà di GTT rappresentata dal Comune di Torino ha convocato recentemente le segreterie sindacali concertative per informarle, alla presenza dei dirigenti aziendali, della impossibilità del ritiro delle lettere di disdetta unilaterali dei contratti integrativi fino al 1985, che rappresentano le conquiste di 27 anni di lotte sindacali, legittimando in tal modo la violazione delle normali relazioni sindacali in GTT che fino a ieri hanno significato il rispetto degli accordi siglati vigenti fino alla firma di quelli successivi.
Questa difesa di ufficio dimostra che il mandante della operazione alla Marchionne in GTT è la Giunta del Comune di Torino guidata dal “compagno” Fassino, la quale giunta giustifica le disdette degli accordi GTT e l’imposizione unilaterale dell’aumento dei carichi di lavoro ed il taglio delle retribuzioni (800 euro in meno all’anno per tutti, la rata di agosto del premio di risultato) con l’argomento: “Le lettere di disdetta di GTT fanno parte del pacchetto di vendita del 49% di azioni ai privati”, invitando a raggiungere un accordo con l’azienda altrimenti andrebbe a monte la vendita delle azioni.
CAPITO BENE ?
Chi ancora avesse qualche dubbio di cosa significhi gestione privata di GTT ora ha le idee più chiare che questo sarebbe solo l’inizio di successive cancellazioni di diritti sia normativi che economici acquisiti in anni di lotte sindacali.
Quindi, nel “pacchetto” di vendita delle azioni GTT noi lavoratori saremmo i limoni da spremere e dovremmo garantire la pace sociale in azienda perché altrimenti le azioni perderebbero valore e i privati non comprerebbero.
Nonostante la Corte Costituzionale abbia confermato che non c’è più l’obbligo di vendita delle azioni delle aziende partecipate e che è possibile la gestione diretta dei servizi da parte dei Comuni, il “compagno” Fassino si ostina a volere vendere GTT ai privati consapevole che il sicuro destino di GTT privatizzata sarà quello della AMT di Genova; azienda che, dopo 7 anni di gestione privata in mano a TRANSDEV, è ormai prossima alla liquidazione con una perdita di 35 milioni di euro.
Alla AMT di Genova il 10 settembre scorso, a causa del dissesto economico provocato dai 7 anni di gestione privata, CGIL-CISL-UIL-FAISA-UGL hanno firmato l’accordo con la Cassa Integrazione in Deroga per 90 lavoratori a zero ore e per altri 650 lavoratori a rotazione. Con la CIGD non matureranno 13me, 14me, ferie ed ex festività soppresse. Inoltre, verrà assorbita a tutto il personale una giornata di ferie di spettanze residue non fruite. Oltre al fatto che la CIGD è a carico della Regione e quindi sarà pagato da tutti i cittadini liguri con maggiorazioni IRPEF e accise regionali.
Fassino e la sua Giunta con la vendita delle azioni ai privati ci stanno spingendo verso questa situazione di macelleria sociale per il miope obiettivo di “fare cassa” rinnegando, oltretutto, le sue promesse preelettorali in cui diceva che non avrebbe mai venduto azioni delle aziende dei servizi pubblici locali ai privati.
IMPONIAMO A FASSINO DI FARE RITIRARE IMMEDIATAMENTE ALLA DIRIGENZA GTT LE DISDETTE DEGLI ACCORDI SINDACALI
Il giorno dello sciopero del 19 settembre tutti al
PRESIDIO
ALLE ORE 10 SOTTO IL COMUNE DI TORINO
PER DIRE ALLA GIUNTA CHE SE PRIVATIZZARE SIGNIFICA TRATTARE I LAVORATORI COME ANIMALI DA SOMA, TAGLIARE LE NOSTRE RETRIBUZIONI E I SERVIZI EROGATI ALL’UTENZA, ALLORA LA GESTIONE DI GTT DEVE RESTARE IN MANO PUBBLICA.
IL TRASPORTO PUBBLICO È UN SERVIZIO SOCIALE FONDAMENTALE E DEVE RESTARE IN MANO PUBBLICA
PER LA DIFESA DEL NOSTRO SALARIO, DEI NOSTRI DIRITTI, DELLA NOSTRA DIGNITÀ E DEL SERVIZIO PUBBLICO DI TRASPORTO TUTTI AL PRESIDIO A FARE SENTIRE LA NOSTRA VOCE AL SINDACO FASSINO E ALLA SUA GIUNTA
LA MACELLERIA SOCIALE NON PASSERÀ
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