Negli ultimi mesi la Commissione di Garanzia per lo Sciopero si è resa protagonista di decisioni che hanno colpito duramente i promotori ed i lavoratori per le azioni di lotta intraprese. La Commissione sta oltrepassando ogni logica e ormai interpreta in modo estensivo la legge stessa, come nel caso eclatante dello sciopero del personale addetto alla merce dell’aeroporto di Venezia per il quale è intervenuta, in modo grottesco, a “tutela del diritto costituzionalmente garantito” per una vettura lamborghini.
Lunedì scorso USB ha ricevuto una lettera del Presidente della Commissione che invita i sindacati a non scioperare per tutto il periodo della presidenza italiana della UE (dal 1° luglio al 31 dicembre 2014) e quello dell’EXPO 2015, mentre è allo studio anche la revisione delle regolamentazioni provvisorie che sono quelle normative che, approvate dalla Commissione e accettate acriticamente da Cgil, Cisl e Uil, hanno prodotto effetti abnormi di divieto del diritto di sciopero che vanno ben al di là della legge.
Tutto questo mentre sono in corso vertenze di rilevanza eccezionale come, ad esempio, quelle nei trasporti (privatizzazioni, crisi generalizzata delle grandi aziende, smantellamento dei patrimoni pubblici, messa in cigs di quasi la metà del personale in alcuni settori, ecc).
Il presidio del 15 aprile rappresenta la ripresa dell’iniziativa sindacale nei confronti di una Istituzione posta “a guardia” di una legge che negli anni ha solo garantito le aziende e la destrutturazione dei settori coinvolti, impedendo esclusivamente il conflitto di fronte al disastro industriale e occupazionale che stiamo subendo.
Ma c'è di più: lo spasmodico “attivismo” della attuale commissione è funzionale e accompagna il taglio a diritti e democrazia nei luoghi di lavoro e, più in generale, la stretta autoritaria in tutto il Paese.
Invitiamo tutti i lavoratori, partendo da quelli dei trasporti, a partecipare a questa iniziativa
L'obiettivo è quello di accendere un riflettore ed evidenziare le contraddizioni evidenti della Commissione, che controlla e sanziona sempre più pesantemente il conflitto mentre nessuno sanziona e controlla aziende e manager che violano costantemente i patti e producono danni immensi a lavoratori e cittadini.
Il conflitto sindacale è il regolatore dei rapporti tra aziende e lavoratori: non può essere represso e va rivendicato.
15 aprile ore 10.00
Piazza del Gesù – Roma