Come da programma questa mattina ci siamo recati in presidio sotto la sede centrale dell’Ater di Roma per portare le nostre istanze in merito alla gestione di questo importantissimo patrimonio pubblico gestito sempre più con modalità privatistiche dall’ex-Iacp ora convertito in azienda.
Siamo stati ricevuti dal Direttore, Arch. Marco Rocchi al quale abbiamo esposto i motivi della nostra insoddisfazione in merito alla gestione dell’Ater.
I punti che abbiamo sottoposto alla discussione sono stati i seguenti: mancate manutenzioni, pratiche amministrative inevase come ampliamenti o subentri, le elevatissime indennità relative alla sanatoria 1/2020 che per molti inquilini sono inaccessibili e quindi corrono il rischio di non essere sanati e infine, abbiamo ribadito la nostra contrarietà in merito al bando di housing sociale che andrà ad impoverire ulteriormente la disponibilità di alloggi pubblici, introducendo canoni sempre più vicini a quelli di mercato.
Ovviamente, da parte nostra, siamo consapevole che la riduzione del personale ha come conseguenza i ritardi nella lavorazione delle pratiche e che questo indebolimento della funzione degli ATER non risalga solo all’attuale gestione ma sia il frutto di tagli ormai decennali che hanno mirato a svilire la funzione dell’edilizia pubblica a Roma e nel paese. Riteniamo però che una seppur minima risposta da parte di questo importante ente che gestisce la gran parte di case popolari sia doverosa nei confronti dei suoi inquilini.
Dopo un’approfondita discussione abbiamo avuto da parte dell’Ater un riscontro positivo sulle nostre proposte, quantomeno un impegno a valutarle.
È ovvio che sarà da verificare nei prossimi mesi se gli impegni presi dall’Ater in questo primo incontro non rimarranno vuote parole.