L’adesione allo sciopero aziendale del 17 Febbraio u.s. dimostra che i lavoratori non possono accettare passivamente i raggiri perpetrati dall’azienda. Nell’ultimo periodo si era avuta l’impressione che la società volesse riprendere le relazioni con i sindacati su questioni sollevate da tempo: detassazione, massa vestiario, contrattazione aziendale. Si era paventata persino la volontà di circostanziare i tempi fissando delle scadenze entro le quali risolvere le singole problematiche.
SIAMO, invece, ALLE SOLITE!!! Il nostro interlocutore sembra essere svanito nel nulla. Prende tempo, forse nella convinzione che i problemi possano risolversi senza un intervento condiviso. Si va avanti “a braccio”, senza una programmazione che si conosca e senza l’opportuno coinvolgimento della forza lavoro.
Questo paradossale atteggiamento è tenuto anche su temi cogenti che interessano l’esistenza in vita della azienda. Non si può sottacere che solo due mesi fa ci veniva lanciato l’allarme secondo cui eravamo in una forte crisi di liquidità causata da inadempimenti da parte della regione Basilicata. A tutt’oggi pare che del credito complessivo siano stati recuperati solo 8 milioni e mancherebbero all’appello più di 30 milioni tra corrispettivi e investimenti. Cosa sta facendo il Consiglio di Amministrazione per recuperare questo credito? Non vorremmo che fra qualche mese ci si ripresentasse con un nuovo allarme!
Tutti i lavoratori dell’esercizio vorrebbero che partisse il tanto agognato Comando Centralizzato del Traffico, (…non per le stesse ragioni dissimulate dall’azienda!), ma si vorrebbe che questa nuova tecnologia partisse come sistema. E’ naturale che ci siano delle difficoltà, ma bisognerebbe attrezzarsi per superarle evitando di arrivare all’appuntamento come la solita armata Brancaleone.
Da tempo stiamo chiedendo un tavolo sul quale parlare di formazione (il reparto ACEI ha aderito in massa allo sciopero del giorno 17 perché assolutamente insoddisfatto della formazione ricevuta). Il P.d.M. e P.V. si sentono tagliati fuori da un contesto futuro che, al contrario, li coinvolge direttamente in responsabilità e competenze diverse dalle attuali. Alcuni CS, a proprie spese e col proprio tempo, si cimentano in un “fai da te” che rivela tanta buona volontà da parte degli interessati, ma che non ha senso senza un coordinamento aziendale. Ma perché non si riesce a dare un senso all’Ufficio Formazione che probabilmente aspetta le opportune sollecitazioni per svolgere il proprio dovere anche nei confronti del personale di esercizio?
Una delle questioni che più delle altre intendiamo sostenere con lo sciopero è data dalla protezione della linea ferroviaria. Le OOSS sono convinte che la soppressione dei PPLL siano garanzia di sicurezza e qualità del servizio. Un esempio negativo, (forse unico sulla rete ferroviaria nazionale), è dato tra le future stazioni “impresenziate” di Modugno e Palo del Colle dove ci sono 9 (nove) passaggi a livello: in media, un pericolo ogni 800 m., spesso motivo di irregolarità della circolazione.
Non possiamo voltare lo sguardo rispetto a ciò che è accaduto alcuni giorni fa nelle Ferrovie della Calabria e, come Lavoratori, riteniamo che per tutte le aziende del settore la “sicurezza” sia una questione di opportunità. Quando le risorse scarseggiano, occorre determinare delle priorità. Non si può pensare di optare per una tecnologia votata alla riduzione dei costi di esercizio senza aver prima garantito le condizioni di massima sicurezza. Investire solo sul CTC invece che su un ATS o, ancora meglio, su un SCMT è una chiara scelta di economia aziendale: meglio ridurre i costi del personale che garantire sicurezza agli utenti e ai lavoratori. Tanto ci sarà sempre un macchinista, un capotreno o un capostazione sul quale scaricare tutte le responsabilità.
I lavoratori delle FAL non possono accettare una scarsa attenzione sulla problematica.
Per il giorno 31 Marzo 2014, in prosieguo allo sciopero del 17 Febbraio 2014, i sindacati USB e OrSA proclamano uno sciopero di 24 ore, dalle ore 00,01 alle ore 24,00, in osservanza della L.146/90 e ss, del Regolamento provvisorio 02/13, degli accordi aziendali.
L’obiettivo è quello di garantire sicurezza nell’esercizio ferroviario e di stimolare le Ferrovie Appulo Lucane ad adottare tutte le misure offerte dalla tecnologia a salvaguardia dell’incolumità degli utenti e dei lavoratori.