Chiusura delle Istituzioni scolastiche in Friuli.
USB all'Assessore Molinaro: “Ben venga un nostro errore. A settembre faremo il conteggio delle scuole
Nei giorni scorsi USB ha lanciato un allarme alla cittadinanza, ai politici e soprattutto alle istituzioni in merito agli effetti della spending review sulla scuola in Friuli. Da allora si sono susseguite una serie di affermazioni da parte dell'Assessore Regionale all'istruzione, Molinaro, in cui sembra che tutto andrà per il meglio, anzi, è stata proprio “La giunta regionale, su proposta dell’assessore Roberto Molinaro (Udc), che ha stabilito gli indirizzi, i criteri e le procedure per l’aggiornamento del Piano regionale di dimensionamento scolastico del Fvg, che varrà per l’anno scolastico 2013/14.” e quindi sembrerebbe che l'allarme lanciato da USB e da diversi primi cittadini sulla possibile eliminazione di scuole in Friuli Venezia Giulia sia infondato!
Ritorniamo ai fatti, a quando il 4 luglio il MIUR ha comunicato gli organici dei Dirigenti Scolastici ai sindacati: nella nostra regione sono stati eliminati 10 dirigenti scolastici, i vecchi presidi per capirci, e questo vuol dire che almeno 10 scuole superiori della regione non avranno più nessuno che le diriga. Quali saranno queste scuole ? Tutte quelle che non raggiungono i 600 studenti, e che invece avevano la deroga sul multilinguismo, a cui si devono aggiungere altre 29 nelle stesse condizioni perché in zone disagiate.
Queste sono tutte scuole che rischiano di non avere più la loro autonomia, anche perchè in contemporanea vengono soppresse anche le segreterie e tutto verrà centralizzato con la conseguente perdita di identità. Per esempio il D'Aronco di Gemona che dal 1863 prepara ed inserisce i ragazzi in quella cultura friulana del lavoro artigianale che ha fatto e fa la storia delle nostre valli, verrà azzerato per far posto a cosa? Oppure cosa accadrà alla cultura di quei paesi come Sauris o Resia caratterizzati da una forte identità linguistica i cui bambini dovranno emigrare per andare a scuola, e soprattutto verranno così privati del collegamento diretto tra la lingua e la terra in cui vivono?
Il 30 luglio il Miur ha comunicato altri 100 dirigenti in meno a libello nazionale, quanti in meno in Friuli?
Il Piano della Regione era precedente a tutto questo, dunque, le possibilità sono due o la Regione ha sbagliato a decapitare solo 24 scuole o il MIUR per il Governo con le sue pretese, sta facendo cassa con i diritti dei lavoratori e soprattutto delle nuove generazioni.
L'Assessore e' tranquillo e siamo felici per lui, ci risponde che il friulano verra' insegnato e ci saranno addirittura 3500 posti di lavoro. Ottimo! Iniziative del genere sono un buon inizio.
Ma non è che magari l'Assessore regionale Molinaro, UDC, afferma con un po' troppa superficialità (intervista del 26 luglio) prima che si tuteleranno le minoranze culturali e le zone disagiate,e poi (in un altro comunicato del 5 agosto) che chiuderanno i plessi con pochi bambini (“piccolissimi”). Di che tutela parla?
Ed inoltre visto il taglio di 2 miliardi e mezzo ai fondi regionali, quale durata avrà l'intervento della docenza di friulano, con quale contratto saranno assunti i docenti e con quale tipo di reclutamento? Siamo sicuri che stiamo parlando della stessa cosa?
Decapitare una scuola significa, ad esempio, perdere il Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza, siamo sicuri di aver provveduto a questa evenienza?
La scuola è nucleo essenziale e della società, è un presidio di democrazia sul territorio che necessita di cura.
USB si augura che la denuncia fatta ai cittadini e alla Commissione Cultura della Camera, le lettere di diffida mandate al Sovraintendente alla Pubblica Istruzione del FVG e all'Assessore Molinaro e ai politici della regione, siano prese molto seriamente e che una risposta chiara venga data ai lavoratori della scuola e ai cittadini, fruitori del servizio pubblico. Non bastano le affermazioni di Molinaro; se sarà necessario, USB avvierà il percorso della Corte Costituzionale e il MIUR verrà di nuovo condannato.
Chiamiamo i cittadini a vigilare sulle proprie scuole; l'unica garanzia di conquistare il presente per costruire il futuro.