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Pubblico Impiego, USB scrive a Mattarella per i vergognosi ritardi nel rinnovo dei contratti. Il 26 ottobre mobilitazione dei dipendenti pubblici su 5 proposte salariali urgenti e contro il carovita

Nazionale,

Dopo le due giornate nazionali di iniziative del 3 e del 12 ottobre, l’Unione Sindacale di Base con una lettera aperta al Presidente della Repubblica ha dato il via anche nel Pubblico Impiego alla lotta contro il carovita, che il 26 ottobre sfocerà nella mobilitazione dei dipendenti pubblici in tutto il territorio nazionale con appuntamenti dentro e fuori i luoghi di lavoro.

La crisi economica, i criminali rincari delle bollette energetiche e l’inflazione fuori controllo mordono da tempo anche i lavoratori del settore pubblico, primi tra tutti i monoreddito, i part time, gli inquadrati nelle fasce più basse, i precari che tengono in vita ampi settori dell’amministrazione pubblica altrimenti condannati allo sfascio.

Una congiuntura economica aggravata dall’inaccettabile prassi per la quale i contratti dei dipendenti pubblici vengono sottoscritti già abbondantemente scaduti: il 7 ottobre scorso è stato ad esempio rinnovato il CCNL della Presidenza del Consiglio per il triennio 2016-2018, quando cioè era in carica il governo Gentiloni, un’era politica fa. Sanità e Funzioni Locali non hanno ancora firmato il contratto 2019-2021, che per le Funzioni Centrali è stato sottoscritto solo a febbraio 2022, mentre i comparti Istruzione e Ricerca sono ancora alla fase delle trattative. Gli stipendi sono dunque in ritardo di anni, mentre le bollette e i prezzi sono sempre aggiornatissimi e spaccano il secondo.

Tutto questo è non solo intollerabile ma anche economicamente insostenibile per lavoratori e famiglie, ed è il motivo per il quale USB ha chiesto al presidente Mattarella di intervenire sul futuro governo affinché inserisca in agenda come priorità assoluta la questione del rinnovo dei contratti del Pubblico Impiego.

Rinnovi per i quali USB avanza 5 proposte salariali urgenti:

  1. rinnovi contrattuali immediati;
  2. aumenti adeguati all’inflazione reale e non all’IPCA depurato dei costi energetici;
  3. buoni pasto di 10 euro per tutti;
  4. indennizzo per le spese dei consumi domestici in smart working e buono pasto;
  5. 14^ mensilità inserita stabilmente nella retribuzione.

 

Unione Sindacale di Base – Pubblico Impiego

Roma, 15 ottobre 2022

In allegato la lettera al Presidente della Repubblica