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Entrate Puglia

Puglia – Entrate, UNA STORIA INFINITA, DALLA BEFFA AL DANNO

Bari,

Alcuni colleghi dell’Agenzia Entrate della Puglia, vincitori della procedura per il passaggio dalla II alla III area, sono coinvolti in un’assurda storia. Dopo essere stati beffati per responsabilità ascrivibile esclusivamente alla Direzione Regionale, oggi, scoprono che alla beffa si aggiunge un danno economico che si protrarrà per la loro intera vita lavorativa.

 

LA STORIA

Il 24 dicembre 2009, l’Agenzia delle Entrate ha disposto “l’avvio di una procedura per il passaggio di personale dell’Agenzia delle Entrate dalla seconda alla terza area funzionale, fascia retributiva F1”.

Il 28 marzo 2012, si è svolta a Bari, in sessione unica per tutti i concorrenti, la prova scritta relativa a tale concorso.

Il 31 ottobre 2012, l’Agenzia comunicava a tutti i partecipanti il punteggio ottenuto in ciascuna prova. A ciò seguiva l’approvazione della graduatoria di merito e l’elenco dei vincitori.

Il 27 febbraio 2013, venivano presentati al TAR Puglia una serie di ricorsi avverso la graduatoria definitiva.

Il 15 aprile 2013, nonostante i ricorsi pendenti, venivano fatti firmare  dai candidati risultati vincitori nella graduatoria già impugnata, i nuovi contratti per il passaggio d’Area.

LA STORIA SI COMPLICA

L’8 ottobre 2014 il TAR Puglia decideva di accogliere i ricorsi e annullava gli atti impugnati, ordinando: “la rinnovazione della procedura concorsuale a partire da una nuova valutazione di tutti gli elaborati”, affidando tale” rinnovazione” a una Commissione avente diversa composizione, “onde garantire che … si svolga al di fuori di qualunque condizionamento collegabile alla pregressa vicenda concorsuale”.

Contro tale sentenza l’Agenzia delle Entrate presentava ricorso al Consiglio di Stato (tanto per allungare i tempi).

Il 18 febbraio 2016, il Consiglio di Stato respingeva i ricorsi l’appello presentato dall’Amministrazione e, di conseguenza, il 22 giugno 2016, il Direttore Generale disponeva la nomina di una nuova Commissione la quale procedeva a una nuova valutazione di tutti gli elaborati e redigeva - definitivamente e per tutti i concorrenti della Regione Puglia – una nuova graduatoria finale di merito.

LA BEFFA

In ossequio alla nuova graduatoria, il Direttore Regionale disponeva la retrocessione nella seconda area funzionale dei soggetti risultati vincitori nelle prime graduatorie del 2013 e, a seguito della seconda valutazione degli elaborati e della relativa nuova graduatoria definitiva, i dipendenti risultati vincitori sottoscrivevano nuovi contratti individuali di lavoro con inquadramento nella terza area funzionale, fascia retributiva F1. In particolare con decorrenza 2013 per i candidati già risultati vincitori all’esito della prima correzione degli elaborati; con decorrenza 18/12/2017 per i candidati risultati vincitori nella seconda graduatoria.

Quest’assurda procedura determina, quindi, che i dipendenti, esclusi dalla prima graduatoria, dichiarata illegittima dal TAR Puglia e dal Consiglio di Stato, ma risultati vincitori nella seconda graduatoria, ottenevano l’inquadramento giuridico ed economico con decorrenza diversa dai primi contratti individuali di lavoro già stipulati nel mese di aprile 2013.

IL DANNO

Con l’accordo riguardante la “procedura selettiva di sviluppo economico – anno 2019” si dispone al punto 2 che “il numero degli sviluppi economici è corrispondente al numero del personale con almeno due anni nella fascia economica di attuale appartenenza”; inoltre, si attribuiscono 6 punti per ciascun anno di “esperienza di servizio nella fascia retributiva di attuale appartenenza”. Cioè, pur essendo inseriti nella graduatoria nazionale della procedura i dipendenti che alla data del 1 gennaio abbiano maturato almeno un anno di servizio, di fatto dal numero complessivo dei passaggi di fascia retributiva considerato per la procedura selettiva, sono esclusi i colleghi che, loro malgrado, sono stati protagonisti di questa storia: vittime sacrificali della dirigenza dell’Agenzia delle Entrate e dell’indifferenza dei sindacati firmatari dell’accordo.

CONSIDERAZIONI

I marziani seduti ai tavoli di contrattazione evidentemente non conoscevano questa storia terrena o, peggio, pur conoscendola se ne sono ampiamente disinteressati.

Per questo riteniamo doveroso che Amministrazione e sindacati firmatari dell’accordo trovino  una soluzione che salvaguardi il sacrosanto diritto dei lavoratori coinvolti in questa assurda vicenda a conseguire la meritata progressione economica scongiurando l’evidente disparità di trattamento che si verrebbe a determinare tra partecipanti alla medesima e contestuale prova selettiva. Ciò anche al fine di evitare possibili e probabili richieste di risarcimento danni, conseguenti alla pessima gestione della procedura per il passaggio dalla II alla III area.