CAMBIO DI STAGIONE
Così come in natura l’inverno è annunciato dal pettirosso, la primavera dalla rondine, l’autunno dalla caduta delle foglie, in Trenitalia l’estate è annunciata dalle voci di chiusura degli impianti trazione/bordo (Barletta? Taranto? Brindisi?) e poi inizia con la chiusura della linea Spinazzola (sia verso Barletta che verso Gioia). Quest’anno sembra che l’estate, in Puglia e Basilicata, sia arrivata qualche settimana prima. Infatti, la Spinazzola è stata chiusa con un paio di settimane in anticipo. Si sa non ci sono più le stagioni di una volta!
Al di là della facile ironia, meglio non scherzare.
Le premesse, con i tagli alla manovra a Taranto e il riordino di quella di Foggia, stanno a dirci che almeno la DTR Puglia ha iniziato a muoversi.
Che fare allora?
Aspettiamo settembre ed il cambio turni, per capire se trattasi della solita boutade o se, veramente, anche gli impianti trazione/bordo della Trenitalia pugliese faranno la fine della manovra? Magari, ogni macchinista aspetterà di vedere se tagliano il suo impianto trazione ed ogni capotreno aspetta di sapere se sarà ridimensionato il suo impianto bordo, sperando nello scampato pericolo.
Non sarebbe meglio avere garanzie sui piani di Trenitalia o, se sono vere le voci di ridimensionamento, chiedere subito all’impresa quale sia il piano di riordino previsto e stabilire (perché no, tramite un accordo dignitoso per tutti) gli atti da compiere?
È proprio necessario inseguire i manager locali/nazionali in questo stillicidio che permette ai soliti noti di continuare a lucrare carriere politiche e promozioni aziendali e che, dopo essersi pappati la polpa dei finanziamenti pubblici (regionali e nazionali), sacrificano capri espiatori (ferrovieri) sull’altare del mercato, con la complicità dei sacerdoti firmatari di contratto? È proprio necessario aspettare che il padrone distribuisca qualche assunzione ai questuanti e questi, dopo aver sistemato i propri adepti, distribuiscano le briciole al popolino?
Azzardiamo un’ipotesi: lorsignori, per giustificare eventuali riassertti, prima agiteranno la mannaia della Spending Review governativa (tagli ai contratti di servizio nazionale e regionali) e dopo brandiranno la sciagura delle Gare al TPL (che per Trenitalia Giannini ha confermato al 2015). È proprio tutto ineluttabile?
Non sarà il caso di organizzarsi dal basso?
Vogliamo vederci per discutere il da farsi?
Vogliamo cambiare le cose?