La funzione storicamente svolta dal sindacato di rappresentanza collettiva tende da oltre due decenni a ridursi a favore di quelle di regolazione normativa e di erogazione di servizi, dove il sindacato "riconosciuto" non ha bisogno di alcuna legittimazione consensuale ma solo di una legittimazione politica, per lo più autoreferenziale.
La peculiarità del caso italiano è che più il sindacato diventa potere pubblico e si istituzionalizza, rendendo così inadeguati gli schemi della rappresentanza democratica pensati per la funzione di rappresentanza negoziale, più si afferma la tendenza non a sostituire e attualizzare tali schemi ma semplicemente a disfarsene.
Dopo il possibile accordo "unitario" di domani potranno votare i lavoratori per scegliere i propri rappresentanti prima e per validare democraticamente il loro operato dopo? Con l'accordo cosa ne sarà del contratto collettivo nazionale? Sarà ancora praticabile il conflitto collettivo e individuale?
Non lo sappiamo, questo è il punto!
E non lo sa nessuno se non quattro persone quattro (i segretari di Cgil Cisl e Uil e la presidente di Confindustria) che domani decideranno!
Una decisione giusta sul più comune dei beni, la democrazia, non può che essere presa dopo aver dato la parola a tutti e in forza delle risposte di tutti. Non conosciamo il contenuto dell'accordo, e proprio per questo è il peggiore degli accordi possibili.
E' necessario che ci si fermi e si porti nel paese il tema fondamentale del diritto dei lavoratori alla rappresentanza, non si provi a cambiare il vento dando ristoro all'epocale fallimento della strategia berlusconiana, non si privatizzi la democrazia.
Il Forum diritti/lavoro si fa promotore ed invita tutte le organizzazioni, gli studiosi e i militanti che in Italia si battono per una democrazia reale ora a costituire un osservatorio permanente sulla democrazia sindacale che consenta a tutte e tutti di sapere e di parlare, di ascoltare, di scegliere e di cambiare.
Forum Diritti/Lavoro