Giovedì 27 scorso si è svolto un incontro in sede DTP per affrontare le molte problematiche aperte sugli impianti Manutenzione Infrastrutture in seguito alla riorganizzazione del settore.
Come noto a tutti i lavoratori della DTP Roma, dall'entrata in vigore della cosiddetta riorganizzazione si sono acuiti i disagi connessi al quotidiano lavorativo; false incertezze sulle giurisdizioni degli impianti e sugli obblighi di prestazioni fuori sede, confusione e comportamenti arbitrari da parte aziendale per quanto attiene ai trattamenti economici di trasferte e rimborsi per l'utilizzo del mezzo privato, mancanza dei profili professionali Tecnico e Capo Tecnico, difficoltà a fruire del pasto sia per mancanza di convezioni che di spazi adeguati negli impianti, come della difficoltà per la sistemazione logistica solo per citare quelli più diffusi ed evidenti.
Tutta la discussione che si è svolta dalle 10 alle 16 ha visto la direzione aziendale (direzione DTP, personale e organizzazione Centro, e capi unità) tranquilla nel rispondere a tutti i punti suesposti, senza però dare l'impressione di percepire come reali gli effetti di tali disagi sui lavoratori, e dunque con un atteggiamento di sufficienza nel promettere risoluzione alle questioni. Per esempio a fronte delle carenze delle figure professionali e sullo stato delle manifestazioni di interesse in corso ha dichiarato che come da accordi (di quali accordi si tratta?) le nomine (probabilmente sempre non sufficienti) saranno fatte entro novembre: staremo a vedere almeno questo ...
Le questioni aperte sul presente e sul futuro dei ferrovieri del settore manutenzione sono in effetti anche di ordine più generale e toccano temi come l'aumento dei carichi di lavoro, delle carenze di organico, di mezzi d'opera, di attribuzione di responsabilità sopratutto nelle lavorazioni complesse in appalto, di incertezza sulla programmazione delle prestazioni, la crescente richiesta di prestazioni notturne e nei giorni di riposo: tutte questioni aperte da lungo tempo e che oggi, proprio perchè mai affrontate adeguatamente stanno dispiegando sempre più profondamente il loro potenziale negativo sulle condizioni generali di lavoro; man mano che si stringe la vite della privatizzazione del settore.
Uno degli argomenti centrali della contrattazione nella DTP Roma, cioè la discussione dei cosiddetti Piani di Attività (PdA), su cui basa tutta la ricaduta sulle condizioni di lavoro negli impianti manutenzione, e che dovrebbe essere svolta entro il mese di ottobre, è ancora tutta da aprire, e addirittura la dirigenza non ha nemmeno presentato il documento su cui lavorare; attualmente un incontro sui PdA è fissato per il 28 novembre.
Tra le tante promesse fatte dalla dirigenza aziendale c'è quella di prossime assunzioni nel settore della DTP Roma (si tratta comunque di poche decine).
Sta di fatto che dopo ore di chiacchiere il tavolo si è sciolto alla spicciolata senza neanche uno straccio di verbale che attestasse i seppur vaghi impegni presi da parte aziendale, malgrado la reiterata richiesta dei sottoscritti RSU.
Dunque sembra che gli equilibri sui tavoli di trattativa siano più o meno invariati, e cioè quelli che da anni garantiscono mano libera alla dirigenza societaria sull'utilizzo arbitrario del personale, sugli straordinari, sulle notti, e su tutto quanto ritiene confacente agli obiettivi di riduzione delle regole contrattuali (continuando per il momento a sborsare quattrini – pubblici - per compensare prestazioni lavorative di ogni tipo – reperibilità/disponibilità – e altre varie forme contrattualmente non previste), in funzione della logica privatistica dominante. Il tutto, come ormai chiaro, garantito dalla determinazione di grossissima parte delle OOS e delle RSU a non coinvolgere i lavoratori nella costruzione di una linea sindacale condivisa e basato sul loro consenso assembleare e sulla loro mobilitazione.
I sottoscritti RSU, dissociandosi da tale modo di fare rappresentanza, continueranno a denunciare il mancato coinvolgimento dei lavoratori sulle scelte sindacali ai tavoli di trattativa, rivendicando il criterio contrattualmente previsto del sistema partecipativo, e dunque insistendo sull'indizione sistematica delle assemblee, strumento che da anni è stato scippato ai lavoratori stessi, e che rappresenta la base su cui costruire la reale difesa dei loro interessi.
I sottoscritti, a riscontro della scarsissima attenzione che la maggior parte delle OOSS e della RSU dedicano ai diritti sindacali e alla dignità dei lavoratori della DTP Roma, tornano a denunciare la scandalosa firma dell'accordaccio (terze notti individuali, prestazioni sab/dom, utilizzo in prestazioni fuori dalle Unità Manutentive) sul terzo quadrimestre delle attività della UT Nord Ovest, proprio nel giorno dello Sciopero Generale proclamato dalla Confederazione USB, sciopero che ha visto l'adesione di migliaia di lavoratrici e lavoratori in tutto il paese e vasta adesione anche tra i ferrovieri della DTP Roma e di tutta la rete nazionale.
Su questo ultimo accordaccio i sottoscritti RSU sostenuti da USB Ferrovie sono impegnati a promuovere una raccolta di firme dei lavoratori interessati per chiederne l'annullamento e indire le assemblee.
Per il momento invitano tutti i lavoratori a alzare il livello di attenzione verso l'operato dei propri rappresentanti e a intensificare la richiesta di coinvolgimento e di resoconto delle scelte che questi operano sui tavoli della DTP Roma.
Aderente
alla FSM