Icona Facebook Icona Twitter Icona Instagram Icona Telegram Icona Youtube Icona Rss

DOCUMENTI

RASSEGNA STAMPA: ASSEMBLEA DEI MOVIMENTI PER IL DIRITTO ALL'ABITARE

Roma,

Epolis Roma

L'emergenza. Assemblea pubblica di Action, Blocco precario metropolitano e Comitato cittadino
Casa, un manifesto per la lotta ma la sfida è anche sui diritti
«Invitiamo il sindaco a un confronto pubblico sulle promesse fatte in campagna elettorale»
di Marta Rossi

Roma - «Attenti, perché c'è un sindaco, Alemanno, che non si aspettava di vincere: dietro il doppiopetto si nasconde un fascista. Serve una riflessione sulla questione sicurezza, il sindaco si è presentato come quello che si sarebbe occupato della casa, della periferia. Adesso lo aspettiamo al varco». È questo il manifesto del'assemblea pubblica che i movimenti di lotta per la casa, Action, Blocco precario metropolitano e Comitato cittadino di lotta per la casa, hanno fatto ieri al Regina Elena, occupazione simbolo dell'emergenza abitativa di Roma. E la lotta parte da tre punti fondamentali: un corteo per i diritti il 7 giugno, la riapertura del tavolo di trattativa con il prefetto per effettuare un censimento degli immobili sfitti e la sfida alle istituzioni locali a confrontarsi nel corso di una conferenza cittadina sull'emergenza abitativa. SI PREPARADO alla lotta, dunque, perché serve il rilancio di «un percorso di mobilitazione forte - spiega Luca Fagiano, del Comitato cittadino - la settimana prossima, in occasione della giunta e del primo consiglio comunale, ci faremo sentire. Alemanno ha detto che si cambierà: ripartiamo con forza nella nostra lotta, ripartiamo dalle case sfitte che ci sono a Roma, dalle caserme, dagli appartamenti degli enti previdenziali». Una mobilitazione generale, dunque, con un corteo con il quale «difenderemo tutte le occupazioni, un movimento che sappia attraversare tutta la città. È troppo tempo che aspettiamo risposte. Presto torneremo sotto le finestre del Campidoglio. Un'altra città è possibile», conclude Fagiano. Quella che i movimenti di lotta per la casa stanno studiando è una strategia comune per «cogliere in castagna il sindaco»: a spiegare la strategia è Andrea Alzetta, neo consigliere in aula Giulio Cesare. «Il sindaco ha detto di essere contro i poteri forti. Il primo banco di prova in questo senso saranno le tre delibere al piano regolatore: Bufalotta, Magliana e Torri dell'Eur». Un patrimonio immenso, dice Tarzan, da difendere. Come? «Occupando questi posti». La sfida ad Alemanno si gioca sulle proposte, quindi, ma è importante sottolineare, dice ancora Tarzan, «che rinasce la lotta cittadina contro sfratti e sgomberi. Nessuno verrà lasciato solo: le occupazioni continueranno se non avremo le risposte che chiediamo». Anche se, precisa «non sappiamo solo occupare: abbiamo scritto la delibera 110. Pensiamo a un confronto pubblico tra il sindaco e i nostri movimenti. Dobbiamo pensare a una nostra idea di città, definirla con il diritto all'abitare. Penso ai centri sociali, dai quali potrebbe nascere una cooperativa per i rifiuti, oppure a un'esperienza di sport di base». E sul pacchetto sicurezza, aggiunge: «Per il lavoro nei cantieri, bisogna concedere il permesso di soggiorno temporaneo a chi denuncia i titolari». PAOLO DI VETTA, del Blocco metropolitano precario, è uno dei nove che il mese scorso è stato arrestato dopo l'occupazione alla Bufalotta e la tendopoli montata a piazza San Marco. Parla, Di Vetta, «di una nuova generazione che è costretta a restare a casa perché non può permettersi di uscire. È importante che siamo insieme, per creare un percorso comune». L'idea è quella di costruire «altro dal basso. Censiremo attraverso le occupazioni tutto ciò che è vuoto». E sulla sicurezza: «Presenteremo un nostro pacchetto, per l'accoglienza a tutti, per la casa, il reddito». E infine l'appello: «Non chiudiamoci nelle nostre occupazioni: difendiamole ma usciamo per andarci a prendere gli altri spazi: questo è il terreno di lotta».

Corriere della Sera

Crisi degli alloggi Affollata assemblea al Regina Elena. Alzetta: «Autocensimento, corteo e rete anti-sgombero»
Action e la paura delle occupazioni di destra
Casa, si ricompattano i movimenti di estrema sinistra: «Aspettiamo un segnale dal sindaco»
di Ilaria Sacchettoni

Roma - Tarzan è tornato. Duemilacento preferenze ricevute (nella tornata più cruenta per il centrosinistra) non hanno imborghesito il re della giungla.
Dall'ex ospedale Regina Elena occupato e attraversato da timori di sgombero, Andrea Alzetta «Tarzan », neo consigliere della sinistra Arcobaleno, militante di Action, torna a battersi il petto contro costruttori, speculatori e «palazzinari » romani, ripetendo, dai padiglioni umbertini, l'unico slogan «casa, diritti e dignità».
Ieri pomeriggio, assieme alle altre forze - coordinamento cittadino di lotta per la casa, comitato obiettivo casa, Asia rappresentanze di base, Blocco precario metropolitano - più le famiglie, un migliaio di persone tra sfrattati, occupanti, immigrati, trapiantati, precari e «cartolarizzati», ha ammonito contro gli sgomberi - «quello che abbiamo ce lo siamo conquistato ed è solo una piccola parte di ciò che ci spetta» secondo il volantino di convocazione dell'assemblea- e ha dettato l'agenda dei movimenti per il diritto alla casa. Assieme agli altri leader, tra cui Paolo Di Vetta di Blocco Precario e Luca Fagiano del coordinamento di lotta per la casa, i movimenti si sono riuniti su tre obiettivi primari: censimento degli immobili sfitti, corteo per la casa (7 giugno), e la costituzione di una rete cittadina contro sfratti e sgomberi.
Divisioni, distinguo e discussioni, tutto ciò che aveva tormentato i movimenti del centrosinistra, moltiplicandone costole e appendici, è dimenticato e sepolto.
Alemanno riunisce? «Mai litigato veramente -assicura Alzetta- e comunque ora ci sono cose più importanti su cui ragionare». Insomma Action è tornata. Lotta per la casa seppellisce i distinguo. Blocco Precario congela il dissenso e, tutte assieme, inaugurano l'anno zero del centrosinistra senza una lacrima, anzi con qualche «ustione » che brucia: «Avete visto Report
no? Sono cose che sapevamo tutti. L'intesa tra la giunta precedente e i costruttori, le varianti al piano regolatore, le licenze di edificazione... Adesso tutto cambia. Alemanno ha impostato tutta la sua campagna elettorale sull'intenzione di rompere questa alleanza micidiale tra amministrazione e costruttori. Si è impegnato a costruire case popolari. Ha dato la sua parola alle famiglie senz'alloggio. Vediamo se fa sul serio. Aspettiamo un segnale» dice Alzetta.
Laicità è la parola giusta. Vediamo che accade, dicono i movimenti, e intanto preparano il tiro al piattello. Ad esempio organizzano «una grande manifestazione sotto il Campidoglio e un mese di lotta che accompagni l'insediamento della giunta Alemanno». Il che potrebbe tradursi in azioni dimostrative lungo la rotta delle grandi opere e sit in contro gli sfratti (specie quelli di matrice ecclesiastica come il Collegio Maronita che ha appena eseguito uno sfratto nei confronti di un inquilino del centro). Cose come l'occupazione a Bufalotta? «Quello è stato un errore: si stava innescando una guerra tra poveri » conclude Tarzan.
C'è però un angoscia supplementare, che con Veltroni non esisteva ma che ora i movimenti dovranno affrontare. L'incognita «Casa Pound», il movimento di estrema destra che vanta al momento almeno tre occupazioni in città, con varie famiglie senza alloggio. La campagna elettorale non li ha trascurati (gli stessi Storace e Santanché si erano recati in visita a via Napoleone III). A questo punto, nei movimenti, qualcuno comincia a chiedersi se le occupazioni da sanare non siano in procinto di aumentare. E se ai tavoli dell'emergenza abitativa non si aggiungeranno anche esponenti di Mutuo sociale ed altri movimenti di estrema destra. Insomma il ricompattamento ha un senso. Roma è una giungla. Ma Tarzan è in città.

Eidon agenzia fotografica

di Vincenzo Tersigni

www.eidonpress.com/index.php