Dopo le iniziative dei giorni scorsi ad Aosta, Catanzaro e Lamezia Terme, ieri la RdB-CUB dell’INPS ha impedito l’avvio del Progetto “Mettiamoci la faccia” nelle sedi di Cagliari e Roma Tiburtino.
Nel capoluogo sardo la RdB-CUB aveva diffidato l’amministrazione per non aver fornito l’informativa sull’avvio della sperimentazione, diffida successivamente formulata anche dalla RSU, indicendo per ieri un’assemblea del personale che ha registrato una grande partecipazione da parte dei lavoratori. La sede è rimasta chiusa al pubblico ed il Progetto per ora non è partito.
A Roma Tiburtino, dove la RdB-CUB aveva indetto l’assemblea del personale, dopo un iniziale momento di tensione dovuto all’incapacità della dirigenza presente di gestire la situazione, la sede ha aperto con 20 minuti di ritardo ed alcuni sportelli sono stati presidiati da dirigenti, per la massiccia partecipazione dei lavoratori all’assemblea. Anche le strutture sindacali di sede della CGIL e della CISAL hanno partecipato all’iniziativa, distribuendo un comunicato unitario deliberato da una precedente assemblea del personale.
Alle 10 i delegati della RdB-CUB hanno distribuito cornetti e caffè agli utenti e con un breve intervento hanno spiegato le ragioni della protesta, legata ad un progetto di rilevazione del gradimento dei servizi offerti dall’INPS che appare inutile e costoso, perché non serve nel modo più assoluto a migliorare la qualità del servizio ed a superare le inefficienze organizzative e funzionali. Semmai, sembra più un ulteriore accanimento nei confronti dei lavoratori pubblici, costretti a lavorare con il fucile puntato che ha la forma di un voto che prevede anche un giudizio tranciante sulla singola professionalità. E’ stato spiegato agli utenti che al di là dell’operazione di facciata, questo Progetto si inserisce nella più complessiva campagna diffamatoria nei confronti dei lavoratori pubblici con l’obbiettivo di smantellare la Pubblica Amministrazione, non di renderla più efficiente, puntando alla privatizzazione dei servizi di Sanità, Scuola, Previdenza.
Gli utenti hanno in gran parte solidarizzato con i lavoratori che protestavano ed accettato volentieri una colazione fuori programma, in un contesto inusuale. Si è potuto così realizzare un momento di confronto vero e si è gettato un ponte verso i cittadini che devono essere coinvolti nel percorso di difesa dello Stato Sociale.
E gli emoticons? Il Progetto ieri non è partito, l’annunciata manifestazione ha indotto l’amministrazione a rinviarlo ed il Ministro Brunetta a disertare una quasi sicura inaugurazione in pompa magna.
Numerosa la presenza degli organi di informazione, sia della carta stampata che delle emittenti televisive.
L’assemblea è quindi proseguita nella sala riunioni dove i lavoratori, soddisfatti della piena riuscita dell’iniziativa anche al di là delle previsioni, hanno deciso di mantenere lo stato di agitazione ed invitare la RSU e tutte le organizzazioni sindacali di sede ad indire un’assemblea permanente a partire da lunedì 20 aprile.
I lavoratori dell’INPS ieri hanno dimostrato che ci si può opporre all’ondata reazionaria avvertita anche nell’Ente previdenziale, ottenendo risultati concreti. L’importante è non arrendersi, ma lavorare ogni giorno per allargare il consenso intorno ad un progetto sindacale che, partendo dalla difesa dei servizi pubblici, sappia proporre adeguati correttivi per un miglioramento della Pubblica Amministrazione.
I “fannulloni” sfidano governo ed amministrazione su questo terreno, il resto sono chiacchiere.
RdB CUB P.I. INPS