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Comunicati Stampa

RdB Sanità Lazio: SUL TETTO I LAVORATORI EX ANNI VERDI DEL CENTRO DI S. SEVERA, CONTRO LE PROCEDURE DI LICENZIAMENTO, PER IL PAGAMENTO DEGLI STIPENDI, CONTRO LA GESTIONE RIREI, PER L'AFFIDAMENTO ALLE ASL!

Roma,

Oggi pomeriggio, alla fine del primo turno di lavoro un gruppo di circa 15 lavoratori del centro ex Anni Verdi di S. Severa ha dato avvio ad una eclatante manifestazione di protesta ed è salito sul tetto. Fuori dal centro presidiano gli altri lavoratori, che nei prossimi giorni garantiranno comunque l’assistenza agli utenti, mentre i loro colleghi proseguiranno l’iniziativa di lotta ad oltranza.

 



“ I lavoratori sono esasperati da oltre tre anni di scellerata gestione dei centri ex Anni Verdi da parte del Consorzio Ri.Rei. – spiega Maria Teresa Pascucci della Federazione Regionale RdB – Il Consorzio che ha avuto dalla Regione affidato il servizio di assistenza e riabilitazione senza gara di appalto, non solo non ha investito un euro nella riqualificazione dei centri e del personale, ma ha ridotto al degrado le strutture e la qualità dell’assistenza a carico degli utenti, rendendo inammissibili le condizioni di lavoro degli operatori”.

 



“L’iniziativa dei lavoratori di S. Severa impone alla Regione Lazio una definitiva assunzione di responsabilità verso gli assistiti e i lavoratori ex Anni Verdi – continua la sindacalista RdB – che chiedono la revoca delle procedure di licenziamento per oltre il 50% dei lavoratori, il pagamento degli stipendi di cui sono privati, per l’ennesima volta, dal mese di ottobre, l’espulsione del Consorzio Ri.Rei”.

 

“I centri ex Anni Verdi possono essere salvati solo con l’affidamento temporaneo alle Asl, per la ricerca di un nuovo gestore che garantisca un servizio di qualità agli assistiti e condizioni di lavoro dignitose agli operatori. A questo proposito l’On. Tidei nel pomeriggio ha comunicato ai lavoratori in lotta la disponibilità ad acquisire la struttura di S. Severa da parte del Direttore Generale della ASL RMF Dr. Squarcione, sempre che giunga l’autorizzazione dalla Regione Lazio”, conclude Pascucci.