La Giunta regionale, nell’ultima seduta, ha ripartito ai Comuni il fondo nazionale per le politiche sociali, quello regionale e il fondo nazionale per le non autosufficienze 2009, per un importo complessivo di circa 217 milioni di euro, finalizzati al concorso del funzionamento della rete locale dei servizi alla persona.
I fondi nazionali sono stati pesantemente ridotti dal Governo, passando dai 105 milioni del 2007 ai 73 milioni del 2009, mentre il fondo sociale regionale è passato da circa 90 milioni del 2007 a 85,6 milioni del 2009.
E’ evidente che questi tagli, accompagnati dal taglio dell’Ici, dal rispetto del patto di stabilità e da minori trasferimenti da parte dello Stato al livello locale, producono una significativa riduzione delle risorse comunali per la gestione e il buon funzionamento dei servizi (a farne le spese la popolazione più debole).
A questo si aggiunge la scelta della Giunta regionale di trattenere a sé per il 2009 ben 34 milioni di euro (nel 2007 erano 5 milioni) per interventi diretti e vincolati. Anche l’accordo recentemente sottoscritto, dalla Regione con i soliti Sindacati, sul bonus famiglia 2010, ritenendolo un sostegno immediato e utile alle famiglie con persone non autosufficienti e disabili a carico e oggi in difficoltà economica, dando una più mirata finalità alle risorse già destinate da Regione Lombardia nel 2009 al Buono Famiglia dell’anno scorso, che aveva comportato una spesa complessiva a carico del Bilancio regionale di 27.000.000 di Euro.
L’impegno economico previsto dall’accordo sul buono famiglia 2010 ammonta a 17.000.000 di Euro, per cui è del tutto ingiustificato che si siano tagliati i fondi per le politiche sociali ai Comuni, pure a fronte del taglio operato dal Governo Nazionale.
La motivazione addotta da Regione Lombardia di aver finanziato con le risorse destinate ai Comuni il bonus famiglia 2010, accanto ad altri interventi diretti e unilaterali, è perciò di totale responsabilità della Giunta regionale, e dei Sindacati Firmatari di quel accordo.
Invitiamo l’Anci, le forze sociali e politiche, le organizzazioni del volontariato a costituire un ampio fronte che sostenga la necessità di incrementare le risorse nazionali destinate alla spesa sociale, e chiediamo al prossimo Consiglio regionale di avviare una seria politica di decentramento delle risorse, favorendo le risposte sociali necessarie.