Unione Sindacale di Base Cosenza era questa mattina insieme alle decine e decine di persone che si sono radunate davanti alla sede INPS di Cosenza. Sono state pronunciate parole importanti e raccolte testimonianze di chi subisce le scelte di un Governo duro con i poveri e debole con i ricchi.
C’è chi è a rischio sfratto, chi a 57 anni si vede privato di qualsiasi tipo di reddito ed è costretto a svendersi in un mondo del lavoro che non lo vuole, chi a 30 anni riceverà offerte di lavoro a 3 euro l’ora.
C’è chi è “occupabile” e che con 350 euro dovrà sopravvivere al rincaro dei prezzi.
C’è chi ha lavorato una vita intera e dopo essere stata licenziata ha trovato nel reddito di cittadinanza una boccata di ossigeno, ma che ora non sa come pagare le bollette.
C’è chi in lacrime sa che dovrà tornare a svolgere lavoretti di fortuna a 30 euro al giorno.
Di fronte a tutte queste storie, che sono le storie di centinaia di migliaia di persone, lo Stato non solo tace, ma infierisce con un progetto per il Sud che ci vede schiavi e morti di fame.
Vogliono un esercito di poveri disposti ad accettare qualsiasi condizione pur di sopravvivere, vogliono territori desertificati per estrarre risorse umane e ambientali, ci vogliono disperati, emigranti, divisi.
È solo il primo passo di un territorio che si organizza per rivendicare diritti, lavoro, salario minimo, una sanità pubblica di qualità, asili e tutti quei servizi che alle nostre latitudini vengono sistematicamente negati.
USB Federazione del Sociale di Cosenza