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SFRATTI ENTI PREVIDENZIALI EDILIZIA PUBBLICA

Reddito, Casa, lavoro e servizi. GLI INQUILINI RESISTENTI AL CORTEO DI VENERDI' 28 ALLA REGIONE LAZIO.

Roma,

Venerdì 28 marzo alle ore 10,00 PARTENZA dalla Fermata San Paolo Metro B.

L’ASIA ha aderito alla manifestazione regionale indetta dall’Unione Sindacale di Base e da tante altre realtà di base che si muovono sul territorio romano e laziale per la difesa dei diritti, quello al reddito, al lavoro, ai servizi e di quello alla casa. Questa iniziativa è stata indetta per chiedere alla Giunta regionale trasparenza sull’utilizzo dei fondi europei e che vengano spesi per affrontare i veri problemi che vivono i cittadini della nostra regione.

Crediamo inoltre che sia giunto il momento che la Regione Lazio, dopo tanti o.d.g. e mozioni approvate, affronti seriamente anche il tema dell’inquilinato che sta perdendo casa a causa dei processi di ‘valorizzazione’ e privatizzazione del patrimonio abitativo portato avanti dagli enti previdenziali, dai fondi (immobiliari, pensione, assicurativi), ecc.

In ragione di questa politica di gestione speculativa del patrimonio abitativo decine di migliaia di inquilini sono trascinati verso l’emergenza: vengono richiesti aumenti inaccettabili degli affitti (+80/300%, con canoni che raggiungono i 1000/1800 euro mensili) o proposte di acquisto degli alloggi - abitati da decenni - a prezzi superiori al libero mercato, insostenibili per i più, anche a causa della crisi e la mancanza di accesso ai mutui.

Chi non accetta queste condizioni, pattuite anche con accordi capestro tra le proprietà (Enasarco, Enpaia, ecc.) e i sindacati complici, è costretto a subire lo sfratto, per finita locazione o per morosità incolpevole.

Questa politica tutta tesa a favorire la rendita immobiliare è sostenuta anche dal Governo Renzi che ha finalmente reso pubblico il suo ‘piano casa’, tutto indirizzato a favorire le banche, i proprietari immobiliari, i costruttori e le coop., regalando soldi e deregolamentazioni urbanistiche per chi costruisce ‘alloggi sociali’ (vedi i PdZ di edilizia agevolata) per poi non rispettarne le finalità sociali.

La Regione Lazio non ha ancora preso posizione sull’inutilità del decreto Renzi/Lupi che non affronta il problema del finanziamento e dell’attuazione di un vero piano nazionale di edilizia pubblica; quello degli sfratti e della tutela dell’inquilinato. Al contrario cerca di punire con l’art. 5 chi ha trovato come unica soluzione quella di andare a vivere in un palazzo occupato o è inquilino senza titolo.

Agli inquilini dei PdZ di edilizia agevolata, che stanno subendo la truffa dei canoni gonfiati, dopo due anni ancora non vengono rivisti gli affitti o le società non applicano le nuove tabelle, questo senza che nessuno interviene.

Scendiamo in piazza per chiedere
alla Regione Lazio:

-       la bocciatura del piano casa presentato dal governo Renzi;

-       la tutela degli inquilini colpiti dagli sfratti, dagli sgomberi e dalla politica di gestione speculativa da parte degli enti previdenziali, dei fondi immobiliari e assicurativi; la regolarizzazione dei sine-titulo; l’utilizzo del patrimonio di questi enti per affrontare l’emergenza casa; il ri-finanziamento del fondo di rotazione (Del. 353/2004) per i mutui agevolati per le cartolarizzazioni

-       di fermare la gestione privatistica del patrimonio abitativo della Regione Lazio (dismissioni, affitti e sfratti)

-       la definizione della situazione dei P.d.Z. di edilizia agevolata; la verifica della regolarità del ricalcolo delle tabelle e loro applicazione da parte delle società e coop. costruttrici; di proporre al Ministero delle Infrastrutture una norma per la rinuncia a favore degli inquilini alla restituzione dei finanziamenti dal trentunesimo anno; una norma che porti all’acquisizione pubblica di questo importante patrimonio abitativo realizzato per affrontare il disagio abitativo a favore delle fasce sociali più deboli

-       l’istituzionalizzazione di un tavolo permanente

 

PARTECIPA AL CORTEO
Venerdì 28 marzo alle ore 10,00

PARTENZA dalla Fermata San Paolo Metro B.