Giovedì 5 novembre ore 18.30
Presidio in Piazza Nettuno a Bologna
Sono necessarie misure economiche di protezione, un reddito che copra tutta la fase della crisi e della emergenza sanitaria.
Per tutelare la nostra salute ci vogliono lockdown veri, senza subire le pressioni di Confindustria che tiene in ostaggio il paese perché le fabbriche devono continuare a produrre.
Bisogna urgentemente incrementare il trasporto locale e i mezzi e il personale nella sanità pubblica e dare la certezza che tutti avremo la possibilità di essere tutelati e curati.
le risorse si trovino tassando i grandi patrimoni e diminuendo le spese militari.
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Uniamo le ragioni per una piazza popolare. Reddito, salute, dignità
In queste settimane è successo qualcosa: diverse piazze si sono riempite, tanti soggetti le hanno attraversate. Durante il lockdown di primavera in tanti hanno pagato le conseguenze delle misure prese dal Governo: i tanti cassaintegrati, le partite IVA, i pubblici esercizi, i lavoratori precari, atipici, in nero e altri
Con questo semi-lockdown autunnale la rabbia di chi è impiegato nel turismo, nella ristorazione, nello spettacolo, nello sport, ecc. sta esplodendo.
Il messaggio di questa rabbia è chiaro: il Governo e le Regioni hanno solo perso tempo, è mancata la volontà politica per programmare la gestione della seconda ondata e continuano ora a balbettare soluzioni finte e asservite a interessi di pochi. Certo non era possibile rimediare a decenni di tagli ai servizi ma neppure quello che era possibile fare è stato fatto.
Anche a Bologna, questa settimana abbiamo visto accendersi diverse forme di protesta, e di fronte a questa condizione crediamo sia necessario dare forza e ragioni a questa rabbia, attraverso la costruzione di una piattaforma sociale di resistenza alla crisi che è già in atto.
Non vogliamo restare fermi a vedere Google o Amazon arricchirsi di altri 900 miliardi mentre le nostre tasche si svuotano giorno dopo giorno mentre la crisi sanitaria ed economica si aggrava.
Non vogliamo ammalarci sui mezzi pubblici, nei luoghi di lavoro o di studio e poi dover aspettare settimane per fare un tampone.
Non vogliamo rassegnarci in un modello “produci consuma crepa” per arricchire i soliti noti: questa crisi non è per tutti: perché anche se siamo nello stesso mare non siamo sulla stessa barca.
Vogliamo un piano di tutela della salute che venga prima dei profitti: reddito di base universale per tutti, il rafforzamento immediato della sanità pubblica, un piano di trasporti adeguato a tutelare la sicurezza di tutti, vogliamo un piano di messa in sicurezza della scuola per garantire un’istruzione vera e sicura.
Se la situazione impone un nuovo lockdown si deve contestualmente dare copertura economica a tutti, siano essi lavoratori “garantiti”, atipici o autonomi, giovani, anziani o disoccupati.
Il Governo nazionale e regionale deve tutelare salute e reddito di tutti noi, anche andando a togliere a chi più ha, dai grandi capitali privati, perché davanti a una crisi i sacrifici o sono "proporzionali" o sono inaccettabili.
Sappiamo bene che la battaglia è difficile, e richiede lo sforzo di tutti e tutte: per questo proponiamo un percorso aperto, dove si possano esprimere le proprie istanze per costruire insieme la forza necessaria.
Vogliamo unire le forze di coloro che questa crisi la stanno pagando per costruire una piazza popolare, che esprima il punto di vista di chi oggi ha bisogno di tirare fuori le unghie per non rimanere sommerso, e per rivendicare il diritto di non affogare!
Una piazza che sappia dire a chi ci governa che non resteremo in silenzio e che pretendiamo salute, reddito e dignità!
Invitiamo tutti a costruire insieme una prima piazza popolare per giovedì prossimo, ore 18 30, Piazza Nettuno.