Mentre a Torino il sindaco Lo Russo aveva dichiarato impossibile usare gli extraprofitti di Iren, nonostante il 53% circa di azioni detenute a livello nazionale dal pubblico, a Mantova 8 milioni di extraprofitti di Tea Spa (controllata al 72% dal Comune) vengono redistribuiti ai cittadini per calmierare le bollette di teleriscaldamento.
Il caso di Mantova dimostra due questioni fondamentali. La prima è ormai evidente: è possibile usare gli extraprofitti, serve solo la volontà politica di farlo. La seconda è che i servizi energetici per tutelare concretamente e tempestivamente gli interessi della collettività devono tornare subito sotto il totale controllo pubblico dello Stato.
L’attacco ai diritti sociali e alla salute che Iren sta portando avanti distaccando centinaia di famiglie con minori ed anziani da un servizio essenziale come il riscaldamento perché non hanno la possibilità di sostenere bollette raddoppiate e triplicate, ci conferma infatti che i servizi energetici non devono essere più lasciati nelle mani di fondazioni bancarie, finanziare ed enti che piegano gli interessi pubblici ai loro scopi di profitto.
Mentre secondo le ultime ricerche 4,7 milioni di persone non sono riuscite a pagare una o più bollette negli ultimi 9 mesi, requisire gli extraprofitti di chi si è arricchito sulle spalle delle classi popolari è una lotta di civiltà contro la barbarie di un modello di società e di sviluppo fondato sulle disuguaglianze sociali.
Se è stato possibile farlo con Tea Spa, allora che lo si faccia con Iren, Eni, Enel e tutti le multiutility che si sono arricchite speculando sui prezzi delle materie energetiche!
Asia-Usb Torino
Federazione del Sociale USB Torino