In relazione alla consultazione referendaria sul finanziamento pubblico alle scuole private che si terrà il prossimo 26 maggio, USB, in data odierna, ha scritto al Sindaco del Comune di Bologna per chiedere che il numero di seggi sia pari almeno a 600 o che, in alternativa, i 200 attualmente previsti dal Comune rimangano aperti per due giornate anziché una sola. Ciò è assolutamente necessario per garantire la massima partecipazione ai 300.000 cittadini interessati al voto. Crediamo infatti che il Sindaco debba obbligatoriamente farsi garante del diritto al voto dei cittadini e che ciò non possa avvenire se si mettono a disposizione pochi secondi a testa per le operazioni di voto. Abbiamo contestualmente richiesto l'apertura immediata della contrattazione aziendale per garantire una buona organizzazione del servizio e un adeguato trattamento contrattuale ai dipendenti comunali in servizio durante e per la consultazione referendaria. Notiamo inoltre che, intorno al percorso referendario, si è aperta una stravagante discussione politico-istituzionale mirata a rispondere al voto che i cittadini vorranno esprimere e che, evidentemente si dà per scontato sia contrario ai finanziamenti pubblici alle scuole private, con un sostanziale aggiramento di tale contrarietà. Il solito miope ed ottuso tatticismo di chi pensa che, se vincesse il no al finanziamento, basterebbe una istruttoria pubblica, percorso partecipato, per non ottemperare alla volontà dei cittadini. Evidentemente nemmeno le recenti elezioni politiche hanno scalfito la supponenza dei governi locali e la loro modalità tutta politicista di affrontare i problemi posti dalla società. Da una parte quindi si tenta di boicottare la partecipazione al referendum e dall'altra si cerca di sminuirne la portata politica, con il solito fumoso e burocratico dibattito per addetti ai lavori. Da parte nostra, non permetteremo che il confronto con i sindacati sul percorso partecipato; previsto per venerdì otto marzo, a cui siamo stati invitati, si trasformi in una sorta di stampella a chi vorrebbe continuare a finanziare i privati con i soldi di tutti. Da oggi si apre la nostra campagna referendaria nei luoghi di lavoro, con l'obbiettivo che, una valanga di cittadine e cittadini si rechi alle urne e con il loro voto sancisca l'indisponibilità ad ogni utilizzo privatistico dei beni e delle finanze pubbliche. Bologna,06/03/2013 P. USB Confederale Massimo Betti
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