COMUNICATO STAMPA
È da poco partita sotto al Senato, in piazza delle Cinque Lune, la manifestazione dei precari dell’Istituto Superiore di Sanità, giunti al 16° giorno di occupazione dell’Aula Magna dell’Istituto per rivendicare la stabilizzazione.
“La situazione che si è determinata con le dimissioni ‘congelate’ del premier sconfitto non può essere alibi per Governo e parlamentari”, avverte Claudio Argentini, del Coordinamento Nazionale USB Pubblico Impiego. “La legge di bilancio, così com’è uscita dalla Camera, è palesemente incompleta e non risponde alle esigenze del Paese e agli impegni assunti da Renzi e dal suo Governo. Se prevarrà l’ipotesi di non apportare modifiche in Senato, vorrà dire che la compagine governativa ha deciso di anteporre gli interessi di casta alle necessità del Paese”.
“L’abbiamo detto e dimostrato – incalza Argentini - la stabilizzazione dei precari dell’ISS è una misura che serve, oltre ai lavoratori, ad investire nella salute dei cittadini. Oggi andiamo a chiedere ai Senatori di svolgere quella funzione per la quale sono stati eletti dai cittadini, funzione peraltro riaffermata dall’esito referendario, e di rifiutare le logiche politiciste che invece il premier sta facendo prevalere”.
“Senatori ed onorevoli, sia della maggioranza che dell’opposizione, dovranno venire a spiegarci come intendono affrontare la situazione dell’ISS. Quale che sia l’esito del Governo – sottolinea il sindacalista USB - rimangono in campo, immutate, le necessità dell’Istituto, pubblicamente riconosciute dal Ministro Lorenzin che si era impegnata, anche in caso di prevalenza del No, per la discussione in Senato dell’emendamento per la stabilizzazione dei precari, con la relativa copertura economica”.
“Se le dimissioni cambieranno l’iter parlamentare della legge, sottraendo per l’ennesima volta un provvedimento importante alla discussione parlamentare, noi continueremo comunque la nostra lotta, ricalibrando gli strumenti a nostra disposizione sulla nuova situazione ed eventuali nuovi interlocutori, convinti di essere dalla parte giusta nel riaffermare il diritto alla stabilizzazione per i precari e alla salute per i cittadini”, conclude Argentini.