Vediamo se l’Europa conta solo per i tagli od anche per i diritti
“Oggi, vigilia del 1° maggio, abbiamo inviato al Governo e agli enti di ricerca, ISS, INAF, ISPRA, CRA, INEA e ISFOL, le lettere diffida di centinaia di precari della Ricerca che, sulla scorta della sentenza europea relativa alla scuola, chiedono l’assunzione a tempo indeterminato”, lo annuncia Cristiano Fiorentini, dell’Esecutivo Nazionale USB Pubblico Impiego.
“Le lettere - continua Fiorentini - sono state indirizzate al MEF, al Ministero della Funzione Pubblica ed ai Ministeri vigilanti di ciascun ente. Abbiamo così inteso augurare il nostro ‘buon primo maggio’ al Presidente Renzi, che si è distinto dai suoi predecessori per la pervicacia con la quale ha negato il problema precariato nel pubblico impiego”.
Sottolinea il dirigente USB: “Con questa iniziativa legale, a cui seguiranno i veri e propri ricorsi, insieme alla più complessiva lotta nelle piazze, negli enti e nelle sedi istituzionali, intendiamo ‘materializzare’ davanti agli occhi del Presidente del Consiglio almeno una parte di quei precari di cui nega l’esistenza. Vediamo se l’Europa vale solo quando c’è da tagliare diritti e salari ai lavoratori oppure se il Governo la tiene in debita considerazione anche quando la Corte Europea si pronuncia riconoscendo il diritto dei precari alla stabilizzazione”.
“In questi due anni il Governo ha sostanzialmente ignorato la Ricerca, tranne ovviamente quando si trattava di tagliare bilanci. Chiediamo invece la difesa ed il rilancio della Ricerca Pubblica, che passa per la valorizzazione del patrimonio umano e professionale dei lavoratori, la stabilizzazione dei precari, per una riforma del sistema di governance, per investimenti al posto dei tagli”, conclude Fiorentini.
Roma, 30 aprile 2015