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Idee USB

Richiesta incontro al Ministro dell'Interno On. Anna Maria CANCELLIERI

Nazionale,

Al Ministro dell’Interno On. Anna Maria CANCELLIERI


Dipartimento dei Vigili del Fuoco del Soccorso Pubblico e della Difesa Civile

Capo Dipartimento

Prefetto Paolo Francesco TRONCA
Tramite:                                                                          
Ufficio I - Gabinetto del Capo Dipartimento
Capo del Gabinetto del Capo Dipartimento
Viceprefetto Iolanda ROLLI


Oggetto: Richiesta incontro.


On. Ministro,

ci privilegiamo di scriverle a poche settimane dal suo insediamento e dalla fine dell’anno in corso, al fine di poterla incontrare per capire quanto ancora questa crisi, creata da altri, inciderà sul Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco, per comprendere il lascito del suo predecessore, visto che uno degli ultimi spot pubblicitari illustrava emendamenti necessari per il soccorso tecnico urgente mai avanzati e per avere un quadro di indirizzo politico relativo al prossimo anno. Premettiamo che l’USB sta conducendo una battaglia generale con tutti i lavoratori del Paese per scongiurare che l’effetto di questa crisi ricada ulteriormente sulle spalle degli occupati e dei disoccupati, sui consumi e in generale sui servizi sociali, argomenti questi che genererebbero seri rischi sociali a catena. Crediamo, egregio Ministro, anche a causa di una Dirigenza tecnica priva di autonomia, che il dilagare di questi interventi politici nei riguardi del Corpo Nazionale possa produrre sia un ulteriore abbassamento del dispositivo di soccorso - già altamente compromesso - sia un’espansione nei centri urbani di pseudo Vigili del Fuoco, alimentati non dalla professionalità nel soccorrere la popolazione, bensì da mire di piccoli guadagni per sopravvivere. Non sono accettabili le determinazioni legislative che hanno ingessato questa importante istituzione costituita da tecnici e attività snelle, attraverso la militarizzazione con la L. 252/04 e il successivo ordinamento professionale D.L.vo 217/05, determinazioni tali da bloccare per venti anni i passaggi di qualifica del personale. Le risparmiamo altre considerazioni in merito. Le enunciamo solo che, come lavoratori del soccorso, abbiamo l’impressione, se non la certezza, di trovarci di fronte ad una devastante desertificazione di tutti i gangli dell’apparato istituzionale e di tutte le strutture periferiche. Portiamo ad esempio la situazione di un Comando VV.F. medio piccolo: se nell’anno 2010 sono stati accreditati circa 4.100.000 €, nell’anno 2011 sono stati accreditati 2.200.000 €; fermo restando il dispositivo di soccorso, si lavora con il 50% delle risorse. Lo stesso Comando, allo stato attuale, ha debiti per circa € 360.000 nei riguardi di fornitori di energia, di attrezzature e della manutenzione del parco automezzi, la cui mancanza assomma gravosi fuori uso e vetustà. Quanto sopra si amplifica se si prendono in considerazione Comandi medi o grandi. Senza divagare sulla politica generale - ce lo riserviamo per quando la incontreremo – vorremmo ribadire che, anche in questa legislatura, si continuano a sprecare soldi per l’acquisto di navi da guerra, missili, carri armati, aerei, ecc. mentre nel Paese, per ogni previsto temporale, contiamo morti e danni a causa di una cattiva prevenzione e di una carenza di dispositivi adeguati di soccorso. Ma quello che ci preoccupa sempre di più è che dalla lettura delle cronache politiche emerge la convinzione che non ci sia un’inversione di tendenza; si continua a perseguire il taglio della spesa, delle pensioni, dei salari, dell’occupazione, dei servizi pubblici, dell’istruzione, della sanità e quant’altro. Il tutto a carico dei lavoratori. Si dimenticano la qualificazione dei lavoratori, l’occupazione, la professionalità e le competenze ancora esistenti, quali quelle che la scrivente rappresenta.

Egregio Ministro, senza tediarla oltremodo, crediamo che ormai la pentola della situazione del Corpo Nazionale sia scoperchiata; tra debiti e insufficienze varie siamo sull’orlo di un baratro, in una catena che ci stringe indissolubilmente con altri lavoratori. Non siamo disposti ad affrontare queste difficoltà a cuor leggero, poiché crediamo che un’eccellenza come il Corpo Nazionale VV.F. non debba essere dispersa, così come riteniamo che il trasferimento del sistema di protezione civile al Ministero dell’Interno contribuirebbe ad aprire una falla ancora più grande, un fallimento a catena con danni molto più gravi, in verità auspicheremo il contrario.

Per quanto sopra egregio Ministro, le chiediamo un incontro al tavolo negoziale, non tanto per dosare il danno prodotto, quanto per individuare possibili soluzioni affinché non ci siano in futuro cittadini coperti dal soccorso tecnico urgente dei Vigili del Fuoco e cittadini lasciati all’improvvisazione, per imboccare una strada che dia risposte al Paese e ai lavoratori, per rilanciare un vero dibattito sul da farsi ed infine per capire qual è il programma del Ministro dell’Interno nonché l’indirizzo politico rivolto al Dipartimento dei Vigili del Fuoco.


Richiesta incontro al Ministro dell Interno On