I colleghi dell’Emilia Romagna hanno già dato prova in questi ultimi giorni di saper presidiare i servizi mantenendo un alto livello di produttività. Ormai le pause per le scosse diventano sempre più brevi e non sempre si esce dalla sede ma il continuo ripetersi delle scosse sta creando uno stress diffuso tra i colleghi che non riposano abbastanza e talvolta non possono accedere alle case, anche se agibili, perché non hanno ancora ricevuto l’ok della protezione civile o semplicemente perché hanno bambini piccoli e non se la sentono di dormire in casa.
I lavoratori chiedono un Messaggio Ermes dedicato all’emergenza terremoto in Emilia Romagna, sulla falsariga di quello per l’Abruzzo, che prevedeva tra l’altro di concedere assegnazioni provvisorie alle persone coinvolte dagli eventi sismici, aggiungendo che si possa prevedere la possibilità di continuare la propria produzione in modalità di telelavoro presso un’altra sede. Chiediamo un adeguamento del messaggio stesso con le specificità del nostro territorio auspicando che queste esperienze servano anche a standardizzare dette pratiche ogni volta che si verificano stati di calamità, per renderle immediatamente esigibili e infine cercando sinergie con i vertici INPDAP ed ENPALS per favorire le pari opportunità.
Per questi motivi chiediamo di considerare gli sforzi dei colleghi che garantiscono il servizio d’informazione, quale obiettivo unico per il raggiungimento del cd coefficiente 124 e quindi del pagamento dell’incentivo al 100% per tutti i colleghi che, direttamente o indirettamente, partecipano al mantenimento degli standard produttivi della regione.
La sede di Modena ospita attualmente: i colleghi di Mirandola già dal 21 maggio, i colleghi di Carpi dal 31 maggio e i colleghi del contiguo INPDAP dal 1 giugno, la cui sede è attualmente in ristrutturazione per messa in sicurezza.
Si chiede inoltre:
- La sospensione di ulteriori modifiche organizzative (invio telematico esclusivo, servizio d’informazione e consulenza) per non aggravare la situazione di emergenza degli utenti e anche dei patronati, anch’essi, in molte zone, disastrati;
- Ripristino dei permessi per gravi motivi (18 ore), spesso già utilizzati in parte per l’emergenza neve, stante l’anticipo della chiusura di scuole e servizi;
- Messa in sicurezza di tutti gli stabili INPS e adeguamento degli stessi agli standard nazionali e locali di sicurezza per gli eventi sismici, anche alla luce delle prossime integrazioni INPDAP-ENPALS;
- Costituzione di un’unità di crisi a livello di Direzione Generale che svolga funzioni di raccordo e regia di unità di crisi da costituire in ogni regione.
USB INPS Emilia Romagna