Icona Facebook Icona Twitter Icona Instagram Icona Telegram Icona Youtube Icona Rss

Comunicati Stampa

RIFORMA CAMERE DI COMMERCIO: USB DICHIARA LO STATO DI AGITAZIONE DI TUTTO IL PERSONALE

Roma,

Dopo l’incontro di ieri con Unioncamere, riguardante la proposta di riordino del sistema camerale italiano, come previsto dal decreto legislativo 25 novembre 2016 n.219, l’Unione Sindacale di Base ha deciso di proclamare lo stato di agitazione di tutto il personale camerale, compreso quello delle Aziende Speciali e delle Unioni Regionali.

Il confronto è stato totalmente inutile, dichiara Gilberto Gini di USB P.I. Enti Locali, dopo tutti questi mesi di confronto e di proposte avanzate, ci aspettavamo che fosse consegnata la bozza della proposta, ma niente di tutto questo è avvenuto, continua il sindacalista.

A meno di un mese dal termine dalla scadenza, per la presentazione della riforma al Governo, Unioncamere non ha ancora presentato un piano su cui discutere, ad oggi non si conoscono ancora il numero dei lavoratori soprannumerari, ed i requisiti che li determinano, e i possibili accorpamenti tra  le camere di commercio;

Inaccettabile – dichiara Gini – in questa fase dove si sta decidendo il destino di circa 8.500 lavoratori, il confronto tra le parti deve avvenire a carte scoperte, il piano di riordino va discusso prima con le OO.SS. e poi presentato al Governo e non viceversa.

Il ricorso al portale della mobilità della funzione pubblica, per i lavoratori in soprannumero di parte pubblica, e agli ammortizzatori sociali per quelli di parte privata, va totalmente scongiurato. Diffidiamo Unioncamere nel continuare ad applicare la riforma delle Camere di Commercio, senza aver raggiunto un accordo che tuteli tutto il personale – continua il dirigente sindacale;

Nei prossimi giorni l’Unione Sindacale di Base chiederà un incontro urgente ai Ministeri competenti e al Presidente di Unioncamere, inoltre sarà prevista una giornata nazionale di protesta con presidio a Roma, alla quale invitiamo tutti i lavoratori a partecipare - conclude Gini.