Martedì 28 giugno 2016 una delegazione dell’Unione Sindacale di Base ha incontrato il Dott. Alberto Caporale dirigente dell’Area Organizzazione e Risorse Umane di Unioncamere, per un confronto sullo stato di avanzamento della riforma camerale in atto.
Dall’ incontro, pur essendosi svolto in un clima cordiale, sono emerse posizioni in netto contrasto e difficilmente riavvicinabili. Innanzitutto ci si aspettava la consegna di una nuova bozza di decreto sulla quale ragionare, ma è stato comunicato che al momento attuale si è fermi a quella di marzo 2016 e non ce ne sono altre in circolazione.
Inoltre si è parlato, in maniera poco chiara da parte di Unioncamere, di lavoratori da “ricollocare”, che ammonterebbero ad una cifra totale compresa tra le 1200 e 2700 unità. Le modalità di ricollocazione proposte sarebbero quelle del ricorso alla mobilità volontaria, oppure quelle di una buona uscita pari al 65-70% del salario mensile, con pagamento dei contributi per i lavoratori vicini all’età pensionabile, oppure tramite l’applicazione, con una deroga governativa specifica, dei requisiti pre-fornero per la quiescenza dei lavoratori che ne avessero i requisiti. Non è escluso l'utilizzo della ricollocazione del personale tramite il portale della Funzione Pubblica.
Per USB non dovranno esserci esuberi tra i lavoratori, le camere di commercio con le loro competenze specifiche devono rimanere pubbliche. Siamo assolutamente contrari allo smantellamento di un ente che funziona, che è utile e che si autofinanza tramite la riscossione del diritto camerale annuale. Sono irricevibili tutte proposte per la mobilità dei dipendenti, al contrario l’unione sindacale di base si auspica un rafforzamento delle unità lavorative nelle camere di commercio che risultano sotto organico da diversi anni. Siamo invece favorevoli all’applicazione dei requisiti pre-fornero per i dipendenti che ne avessero i requisiti.
Nei prossimi giorni l’Unione Sindacale di Base presenterà una propria proposta ad Unioncamere, una proposta che vedrà privilegiare il pubblico a discapito del privato che vuole solo fare profitto con le competenze attribuite alle Camere di Commercio.
L’appuntamento autunnale con lo sciopero generale già indetto per il 23 settembre 2016 ed il referendum costituzionale, diventano l’opportunità di porre fine a tutto questo scempio e allo smantellamento sistematico, da parte del Governo, dei servizi pubblici. Votando per il NO, si impedirebbero le modifiche che determinerebbero un restringimento sostanziale degli spazi di partecipazione e democrazia nel nostro Paese, con effetti pesanti sul mondo del lavoro, già penalizzato in modo eccessivo da leggi ed accordi, siglati con la complicità di CGIL, CISL e UIL, che negli anni hanno ridotto democrazia e reale rappresentanza.
UNIONE SINDACALE DI BASE
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