(86/22) I vertici dell’INPS hanno preferito non tirare troppo la corda e hanno messo in stand by il nuovo “Ordinamento delle funzioni centrali e territoriali”, probabilmente in attesa dell’esito delle elezioni politiche del 25 settembre.
Si approfitti di questa pausa per rivedere le scelte che riguardano l’informatica dell’Istituto. Non si comprende la funzionalità di collocare i funzionari informatici all’interno delle singole direzioni centrali, come previsto dal nuovo intervento di riorganizzazione. È davvero necessario lo sradicamento del personale informatico dalla DCTII per ottenere l’apporto di uffici la cui competenza è stata più volte apprezzata in questi anni? È il caso, ad esempio, della recente procedura AULA, che ha ricevuto una valutazione positiva sia dall’amministrazione che dalle organizzazioni sindacali dell’Istituto. Mantenere l’organicità della direzione centrale tecnologia informatica e innovazione è fondamentale per lo sviluppo dell’informatica pubblica, a meno che non si voglia minare alla radice l’informatica interna per cederla completamente alla Società 3-I SpA e alle ditte esterne.
Per mettere a fattor comune le esigenze tecnologiche di INPS-INAIL-ISTAT e ottenere risparmi di spesa non era necessaria la costituzione di un’apposita società per azioni, ma lo si poteva realizzare restando nell’alveo pubblico, attraverso specifiche e mirate sinergie tra gli enti, peraltro già esistenti per diversi aspetti, anche in ordine ai contratti di servizi informatici. La 3-I SpA finirà per allungare la catena necessaria per sviluppare procedure e ottenere consulenze da parte delle società d’informatica sul mercato. Ci sembra che si stia mettendo su più un “comitato d’affari” che una struttura operativa necessaria alle esigenze di funzionamento degli enti.
Il paradosso è che tali interventi, oltre a non essere produttivi sul piano dei risparmi di spesa, contribuiscono a indebolire complessivamente l’Istituto.