Lavoratori,
ogni organizzazione che voglia mantenere la propria autonomia deve necessariamente mantenere la propria indipendenza economica, pena il consegnare in mani altrui le modalità della propria esistenza.
All’origine dell’accordo contrattuale, che recepì la legge del finanziamento derivante dai proventi delle aziende aeroportuali, manifestammo questa contestazione, tanto più che tali risorse non avevano carattere né di certezza né di continuità, come poi si sta verificando. L’assoggettamento delle stesse a mancato rispetto della legge attraverso ricorsi o a sentenze di tipo tributario o costituzionale, rende di fatto precari, o a rischio inesigibilità, gli istituti remunerativi contrattualmente collegati, e al contempo, i lavoratori ricattabili economicamente con il dilemma: prendere meno o rischiare il pugno di mosche per il tutto?
Un’impostazione del genere risulta difficilmente digeribile, vuole i lavoratori con il cappello in mano, ne colpisce la dignità attraverso l’economia. Le sedative illusioni inoculate in un primo tempo s’infrangono puntualmente sui fatti, nel secondo. Dimostrano che persino della legge, i lavoratori, possono fidarsi poco.
Questo è ciò che sta producendo il braccio di ferro con gli enti aeroportuali insolventi, che forti di quanto esposto, propongono una transazione di 36 MLN di euro a fronte di un debito di 52 e 400 mila e di cui si è discusso nella riunione convocata d’urgenza dall’amministrazione l’8 u.s.
Il taglio drastico muterebbe sensibilmente quindi, i termini quantitativi delle risorse; a questo punto, ammessa e non concessa la transazione, non avrebbe senso mantenere immutati gli istituti remunerativi poiché frutto di un periodo, quantunque non lontanissimo, socialmente ed economicamente assai differente. Allora andrebbero contrattati nuovamente in una direzione economico-sociale più attinente alle difficoltà attuali dei lavoratori in condizioni economiche più difficili, in pratica dove più necessiti “…rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto l’uguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese”.
Altra ipotesi è quella di rispedire al mittente l’offesa attraverso iniziative partecipate che ne contestino il metodo e il merito. Gli strumenti che questa USB può mettere a disposizione sono noti, ma poiché la serietà impone consapevolezza, è importante conoscere il livello di disponibilità all’azione democratica dei lavoratori. Per evitare inutili esercizi intellettuali aver contezza delle realtà è l’unica strada percorribile. Come contattarci non è un mistero. USB propone orientamenti,