Una delle forme più odiose e subdole di sfruttamento dei lavoratori è quella di sottopagarli. Nel sistema degli appalti si combinano i ritmi massacranti e le pessime condizioni di sicurezza, con il mancato riconoscimento della qualità del lavoro svolto.
Infatti, il datore di lavoro, potendo scegliere la tipologia contrattuale che preferisce, finisce sempre per applicare il contratto meno costoso, anche se non c'entra nulla con le mansioni effettivamente svolte dai lavoratori.
Nel macello Prosus di Vescovato, ad esempio, i lavoratori delle coop in appalto lavorano le carni, ma sono inquadrati nel contratto del pulimento, il Multiservizi.
Risultato? Il padrone frega a ogni lavoratore una media di 370 euro al mese (la differenza economica tra il contratto giusto, quello del settore alimentare, e quello invece applicato, il Multiservizi).
I ragazzi delle coop allora hanno escogitato un modo creativo per rivendicare diritti, legalità e dignità: la rivolta delle scope. "Mi paghi come pulitore? Allora le carni lavorale tu! Io vado di scopa".
Se i datori di lavoro le pensano tutte per sfruttare di più, i lavoratori rispondono con la lotta e lo sberleffo.
Sarà una scopata a spazzare via i padroni.
#SCHIAVIMAI
USB Logistica
Cremona 30-4-2021