Promossa da un appello lanciato dal Forum Diritti/lavoro e sottoscritto da esponenti del sindacalismo conflittuale sia di base - tra i molti altri Leonardi di USB, Bernocchi dei Cobas - che interno alla CGIL - tra cui Giorgio Cremaschi e Sergio Bellavita - oltre che da giuristi ed economisti - Antonio Di Stasi, Alberto Lucarelli, Ugo Mattei, Guido Viale, Maria Grazia Campari - si apre la mobilitazione per rompere il silenzio calato sull’accordo interconfederale del 31 maggio.
Con questo Protocollo infatti si mira a estendere il modello Fiat, ovverosia a scambiare il monopolio della rappresentanza dato ai sindacati firmatari con la rinuncia al diritto di sciopero e al conflitto sindacale. L’assemblea aperta di domani vuole essere anche una prima risposta alla proposta avanzata ieri dal Presidente della Commissione di Garanzia, Roberto Alesse, che chiede di trasformare in legge questo accordo, di natura privatistica, proprio per impedire che il malessere provocato dalla crisi trovi modo di trasformarsi in conflitto sociale!
Da domani partirà una campagna nazionale:
· di informazione e opposizione sindacale e legale all’applicazione dell’accordo;
· di mobilitazione per chiedere al Parlamento di calendarizzare immediatamente la discussione di una legge che – attuando lo spirito dell’art. 39 della Costituzione − preveda il diritto per tutti i lavoratori di poter scegliere liberamente i propri rappresentanti senza alcun vincolo e che - senza alcuno scambio con il diritto di sciopero − riconosca la rappresentanza in relazione all’effettiva rappresentatività, misurata proporzionalmente, indipendentemente dalla sottoscrizione degli accordi che comunque dovranno essere sempre definitivamente approvati dai lavoratori attraverso meccanismi realmente democratici.
Hanno al riguardo annunciato la loro presenza alcuni parlamentari del Movimento 5 stelle.
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