Finisce in farsa la proroga delle posizioni organizzative - La compagine sindacale si spacca tra lotte intestine per accaparrarsi la benevolenza dell’amministrazione
Si è svolta ieri pomeriggio la trattativa sulle posizioni organizzative.
L’amministrazione si è presentata con una semplice ipotesi di proroga di quelle in atto con un duplice obiettivo: superare lo scoglio elettorale di Marzo senza ostacoli (a chi già è titolare di P.O. promette di ridargliela e a chi non lo è promette che la darà con i nuovi criteri) ed evitare di andare a uno scontro sull’ipotesi di attribuire una cinquantina di nuove P.O. scelte direttamente dai direttori apicali.
Va anche ricordato che alcune delle P.O. attribuite in passato – con la nuova macrostruttura – possono risultare del tutto inutili o slegate dalla nuova “organizzazione” (di cui qui non parliamo per carità di patria) e che il famoso protocollo d’intesa dell’agosto scorso (contro cui ci siamo già espressi) prevedeva la ridefinizione dei criteri entro Novembre 2009.
Con l’accordo di ieri si è stabilito di mantenere le P.O. attuali fino al 31 Maggio, ma non è stato messo in campo nulla rispetto a quello che ci sarà di nuovo per fermare sul nascere ogni ipotesi sgradita alle Organizzazioni Sindacali e ai Lavoratori.
RdB ha ribadito la propria posizione di assoluta contrarietà all’attribuzione delle P.O., poiché sottraggono soldi al fondo che potrebbero essere destinati a tutti i Lavoratori e non solo a qualcuno.
RdB ha inoltre invitato anche le altre componenti sindacali a non accettare la proroga, ma a utilizzare la scadenza naturale delle P.O. per premere sull’amministrazione e chiudere altre questioni che interessano tutti: l’accordo sulla scuola e lo strascico sul piano assunzionale, l’aumento del buono pasto, il rinnovo del Contratto Decentrato, etc.
In ogni caso abbiamo lasciato la porta aperta alla possibilità di attribuire a tutte le categorie D la posizione organizzativa, utilizzando le stesse risorse stanziate oggi (anche se abbassandone l’importo) in base alla logica che a tutti i funzionari è richiesto un livello di prestazione e di responsabilità qualificata e comunque siamo dell’avviso che sia meglio dare un po’ meno, ma a tutti.
Ma in questa piccola-grande partita delle P.O. si è assistito all’isolamento della cisl che non ha sottoscritto la proroga, perché l’amministrazione non ha inteso inserire un passaggio sull’ipotesi – tanto cara alla cisl – di attribuire un consistente numero di P.O. al settore scolastico-educativo (e mantenere il “controllo” su questo settore che le sta sfuggendo di mano).
Peccato che tutti gli altri, per isolare la cisl, hanno dovuto accettare senza colpo ferire le pretese dell’amministrazione.
Riteniamo che ora sia giunto il momento di rimettere in discussione tutto il Contratto Decentrato, affinché sia posto un argine alle nuove norme che vorrebbe imporre Brunetta e siano invece rispettati i diritti conquistati e siano migliorate – attraverso il salario accessorio – le nostre retribuzioni.