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Roma

Roma. ASPETTANDO GODOT

Roma,

In allegato il volantino

I ripetuti tentativi di rimettere in carreggiata la trattativa di quest’estate sono naufragati uno dopo l’altro. In larga misura l’impossibilità di chiudere un accordo deriva dal gioco al rialzo di parte sindacale e da quello al ribasso dell’amministrazione.  Solo che non si riesce a trovare il famigerato punto d’equilibrio che potrebbe derivare invece dalle nostre proposte rese note sin da quest’estate: progressione orizzontale per tutti, ulteriore incentivazione economica collegata alle funzioni di Roma Capitale o come 14° mensilità, indennità più sostanziose per il personale dei municipi, reintegrazione di almeno una unità d’organico nei nidi, attivazione di un corso–concorso per la scuola dell’infanzia e anticipazione al 2010 delle assunzioni previste nel piano assunzionale 2011.


La linea di confine è data dal 31 Dicembre 2010. Dopo questa data entrano in vigore tutte le limitazioni (alle assunzioni e ai compensi) previsti dalle norme dei due ministri Brunetta e Tremonti. Crediamo non convenga a nessuno scherzare con il fuoco e rischiare di bruciarsi per la difesa a oltranza di quelle rendite di posizione del sindacalismo concertativo (si tratti delle posizioni organizzative o del trattamento economico della polizia municipale – soprattutto per quello che riguarda gli straordinari).


Va però detto che in questa vicenda la più grossa fetta di responsabilità ce l’ha l’amministrazione i cui vertici politici ammiccano a questa o a quella organizzazione sindacale (recependo i contenuti delle richieste più fantasiose), ma che non ha un’idea di come debba essere organizzata la macchina capitolina (come dimostrato dalla revisione della macrostruttura, ritoccata in più circostanze per l’assoluta ingestibilità del modello organizzativo).  Senza contare che il governo nazionale, che emana queste norme capestro, è della stessa parte politica che guida il comune di Roma.


Allo stesso tempo siamo assolutamente certi che se si fosse votato per le RSU come previsto (cioè a Novembre di quest’anno) l’accordo sindacale si sarebbe chiuso da un pezzo.


Ora invece rischiamo di subordinare l’erogazione di una fetta importante del nostro salario alle prevedibili, ma non certe, elezioni nazionali, che inevitabilmente provocheranno ripercussioni anche all’interno della maggioranza capitolina.


Ribadiamo quindi con forza la necessità di una trattativa vera, forte e che sostenga le nostre rivendicazioni che scaturiscono dalle dirette richieste del personale che hanno sottoscritto le nostre petizioni con migliaia di firme

PIÙ FORZA ALLA RDB/USB,
PIÙ RISORSE AL PERSONALE