Domani 15 gennaio alle ore 17.30 presso il Teatro Mongiovino in via Giovanni Genocchi 15, di fronte alla sede della Regione Lazio su via Cristoforo Colombo, si terrà un’assemblea pubblica indetta dai Movimenti per il Diritto all’Abitare, dall’ASIA-USB, dall’Unione Inquilini e da Action, con la partecipazione dell’assessore alla casa regionale Valeriani, lo staff del governatore Zingaretti e diversi consiglieri di maggioranza e opposizione.
Dopo l’ordine del giorno approvato in sede di votazione della legge di stabilità regionale e le dichiarazioni del 24 dicembre del governatore Zingaretti ci si appresta a votare il “collegato” entro il 21 gennaio con all’interno un provvedimento importante e urgente mirato ad affrontare l’emergenza sgomberi e il rilancio dell’edilizia alloggiativa pubblica.
Questa misura non solo è necessaria visto lo stillicidio di sfratti e sgomberi nella città di Roma e il cronoprogramma voluto dalla Prefettura di Roma sugli stabili occupati da liberare, in primis il palazzo di proprietà della famiglia Armellini in viale del Caravaggio, ma è anche dirimente per comprendere se la Regione Lazio vuole svolgere un ruolo centrale nel rilancio di politiche dedicate al fabbisogno abitativo esistente. Tanto più che nella giornata di oggi sembra previsto il Comitato ordine e sicurezza provinciale in Prefettura, dove probabilmente questi temi verranno affrontati.
L’assemblea di domani si pone dunque come argine importante e utile per affermare la necessità che sgomberi e sfratti con l’uso della forza pubblica non sono la soluzione e che il percorso deve essere un altro, sia per gli stabili occupati per necessità da migliaia di nuclei familiari, sia negli alloggi popolari dove i cosiddetti inquilini senza titolo devono essere sanati verificando i requisiti necessari. Qualunque decisione si intende prendere oggi in Prefettura dovrà fare i conti con una città indisponibile a tollerare una nuova esibizione muscolare come accaduto in via Cardinal Capranica dove 78 famiglie sono state messe in mezzo alla strada a causa dell’insipienza di un’amministrazione comunale ormai sulle soglie dell’implosione. Tutte le promesse fatte successivamente si stanno altresì rivelando false e non perseguibili. È di queste ore poi la notizia che in graduatoria per un alloggio popolare si è superata la cifra di 13mila aventi diritto e ben 7000 richieste sono state respinte per cavilli burocratici e inesattezze nella compilazione.
Resta chiaro che se gli impegni ribaditi più volte dal governatore Zingaretti rimarranno inevasi e le minacce di sgombero torneranno a farsi pressanti, non rimarrà altro che lanciare una grande mobilitazione generale per il diritto alla casa già da questo mese di gennaio.
Movimenti per il diritto all’abitare, Asia Usb, Unione Inquilini, Action