Nell’incontro del 6 maggio tra amministrazioni e O.S. non si è minimamente discusso dei problemi che riguardano un pezzo importante dei servizi educativi 0/3.
La proposta che è stata consegnata alle O.S. dall’amministrazione non fa infatti alcun cenno al personale ausiliario (oses, cuochi, aec) e tanto meno al ruolo dei funzionari educativi.
Sembra quasi che queste figure siano solo un appendice marginale al servizio i cui problemi possono essere accantonati, messi in disparte ed affrontati solo, come nel caso del personale ausiliario, quando si decide di smantellare pezzi del servizio e consegnarlo nelle mani fameliche di privati senza scrupoli che fanno dello sfruttamento dei lavoratori la loro massima aspirazione.
Da tempo abbiamo denunciato lo scandalo dell’esternalizzazione del personale oses che ha causato un forte scadimento della gestione delle attività ausiliarie.
Abbiamo altresì denunciato l’intento strumentale dell’amministrazione di degradare il ruolo dei coordinatori trasformandoli in burocrati esecutori di norme estranee al compito pedagogico e organizzativo a cui erano chiamati.
RdB ha sempre cercato di affrontare il problema dei nidi considerandolo nella sua globalità nella convinzione che il servizio possa funzionare solo in presenza di una sinergia totale fra le varie figure professionali che lo compongono.
Se riconosciamo il valore educativo del nido non possiamo non considerarne anche il valore del lavoro svolto da tutte le figure professionali presenti, indipendentemente dalla funzione svolta.
Ed è per questo che non possiamo esimerci dal chiedere chiarezza sul ruolo di questi lavoratori chiamati a realizzare un servizio educativo destinato ai bambini: le persone più promettenti della nostra società.
Realisticamente pensiamo che l’esternalizzazione del servizio ausiliario, i cui effetti dannosi si ripercuoteranno sulle complessiva gestione del servizio, potrà essere tamponata solo attraverso una mobilitazione attiva di questo personale. Per questo è necessario riprendere l’intera gestione in capo al servizio pubblico coinvolgendo il personale affinché sia parte integrante del gruppo educativo.
Coloro che poi decideranno di fare altre scelte professionali dovranno comunque avere la certezza di un chiaro percorso professionale.
E’ necessario inoltre aprire un dibattito serio sulle funzioni di coordinamento perché vi sia una piena rivendicazione del ruolo educativo di questa figura.
Per questo lo sciopero del 18 maggio riguarda tutti:
· coloro che vogliono difendere la dignità del proprio lavoro,
· i genitori che chiedono servizi di qualità,
· coloro che credono in un nido a misura dei bambini e delle bambine.