riforma del catasto|
E per chi non sarà esentato dall'Imu, scatteranno aumenti fino a tremila euro all'anno Pronte le lettere ai cittadini
ROMA - Le lettere sono pronte. E partiranno non appena il Campidoglio darà il via libera, ma ancora non è chiaro se già nei prossimi giorni oppure se Gianni Alemanno strategicamente vuole attendere che siano passate le elezioni. La settimana scorsa il sindaco infatti ha annunciato che presto saranno contattate 376 mila famiglie con reddito equivalente Isee inferiore ai 15 mila euro per comunicare l'esenzione totale dal pagamento dell'Imu sulla prima casa. Un'operazione che è stata bollata dal centrosinistra come una promessa elettorale.
Il sindaco ha anche spiegato che la misura sarebbe stata coperta con l'extragettito di 116,2 milioni di euro previsto dal riaccatastamento di immobili nel centro storico e dintorni. L'annuncio di ieri del neopremier Enrico Letta della sospensione del pagamento dell'Imu a giugno vanifica l'effetto clamoroso dell'annuncio di Alemanno. Resta però in piedi l'altra parte dell'operazione. Cioè il riaccatastamento degli immobili, che potrebbe costare caro a numerose famiglie romane, fino a 2-3 mila euro in più di tasse all'anno. Anche queste famiglie saranno avvisate via lettera. Appunto quelle che sono pronte e attendono solo di partire.
Il problema è noto da tempo. A Roma ci sono immobili che ancora oggi sono classificati come catapecchie o locali di servizio ma nel frattempo sono stati trasformati in appartamenti di pregio. Molte di queste case sono in zone considerate di lusso: piazza Navona e dintorni, Aventino, Lungotevere, Ostiense. Già la giunta Veltroni aveva provato a mettere ordine e grazie alla collaborazione fra l'assessore al Bilancio Marco Causi e il Catasto erano stati individuati 40 mila immobili da riaccatastare, ma poi l'operazione era stata sospesa. Adesso la giunta Alemanno insieme all'Agenzia per il Territorio ha terminato l'opera: sono stati passati al setaccio 231 mila immobili «sospetti». E di questi, secondo quanto trapela dagli uffici tecnici, ben 175 mila sono risultati con una rendita catastale (cioè il valore sul quale si calcolano le imposte sugli immobili) più bassa di quella reale.
I titolari di questi immobili dunque, non appena il Campidoglio darà l'ok, riceveranno le lettere attraverso le quali sarà comunicata la nuova rendita catastale rivalutata.
Il Comune, con le aliquote attuali (cioè senza cambiamenti) prevede un extragettito di 116,2 milioni di euro, cioè oltre 600 euro in media ad appartamento. Ma in realtà fra questi 176 mila immobili ce ne sarebbero secondo fonti all'Agenzia del territorio almeno 12 mila che risultano seconde case: per queste l'aumento dovuto al riaccatastamento sarebbe compreso fra i 1200 e in alcuni casi i 3 mila euro all'anno, visto che l'aliquota è al 10,6 per mille, cioè ai livelli massimi previsti dalla legge. E se per le prime case a questo punto è ormai quasi certa o l'abolizione dell'Imu o comunque una revisione delle aliquote, sulle seconde probabilmente la stangata piomberà sulle 12 mila case non appena risulteranno formalmente riaccatastate
Paolo Foschi
Twitter: @Paolo_Foschi
30 aprile 2013 | 8:48