Le attese politiche di risparmio che avrebbero dovuto diminuire il deficit della sanità regionale, si stanno ormai concentrando sulla chiusura di ospedali e posti letto e sull’aumento delle tasse.
La vicenda del S. Giacomo e del Nuovo Regina Margherita ci hanno insegnato che tagliare i posti letto senza aumentare i servizi territoriali non produce altro che aumento delle liste di attesa e delle file ai pronto soccorso.
Le difficoltà, naturalmente, restano tutte sulle spalle dei cittadini, costretti a mendicare un posto letto o una visita specialistica, e su quelle dei lavoratori/ici, per i quali l’aumento dei carichi di lavoro ha coinciso con il blocco delle assunzioni e a breve, con il licenziamento di centinaia di lavoratori precari.
La RdB Sanità da anni denuncia pubblicamente la malattia del sistema: la politica degli appalti e delle esternalizzazioni dei servizi ha prodotto sprechi, sfruttamento dei lavoratori ed un centinaio di procedimenti giudiziari a carico di Dirigenti della ASL, Amministratori e Politici ed il CTO non si è salvato da questo.
Nella ASL RM/C (che gestisce anche l’Ospedale CTO) gli appalti dei servizi hanno rappresentato, nel tempo, un affare per imprenditori e politici di turno, con la complicità di Direttori Generali compiacenti. Dal caso Lady ASL ai recenti arresti sull’appalto per l’informatica, alla C sono stati rubati centinaia di milioni di Euro pubblici e per fare cassa sono già stati ridotti i posti letto al S. Eugenio ed ora si tenta di aggredire il CTO per ridurlo ad un presidio territoriale, ben lontano dalle esigenze dei cittadini residenti e dalle potenzialità dei professionisti che vi lavorano.
La difesa del CTO passa attraverso la difesa dei servizi e dei posti letto
per questo la RdB sanità sostiene la mobilitazione del comitato contro la chiusura del CTO ed invita cittadini e lavoratori a partecipare all’assemblea del 12 marzo alle ore 17.00 nell’aula magna dell’ospedale.