da repubblica.roma.it -
Nel bilancio di lacrime e sangue, spunta un piccolo regalo alle categorie forse meno bisognose di sconti. A sollevare le polemiche dell'opposizione, impegnata da lunedì in consiglio comunale per la lunga maratona per l'approvazione del bilancio di previsione 2011, è la delibera propedeutica numero 38. Si tratta del provvedimento relativo alla determinazione dell'Ici, l'imposta comunale sugli immobili.
Rispetto allo scorso anno non ci sono sostanziali novità, perché l'intenzione della giunta Alemanno è di mantenere, anche per il 2011, l'aliquota dell'Ici al 7 per mille. Cifra che sale al 10 per mille, invece, per le seconde case sfitte da almeno due anni. Una decisione che era contenuta anche nel bilancio 2010 e che aveva suscitato non poche polemiche. Ora, però, a far alzare la voce ai consiglieri di opposizione è uno dei punti della delibera n. 38. Se in tale provvedimento la premessa parla, per l'appunto, di "determinazione per l'anno 2011 dell'aliquota ordinaria dell'Ici nella misura del 7 per mille", al punto "D" viene specificato che l'aliquota sale al "10 per mille per le unità immobiliari destinate ad abitazione, possedute dal 1° gennaio 2009, per le quali non risultano essere stati registrati contratti di locazione da almeno due anni al 1° gennaio 2011".
Ma qui scatta l'eccezione. Sono infatti esclusi da questo aumento di aliquota dal 7 al 10 per mille, oltre alle case concesse in uso gratuito al coniuge o in comodato con contratti registrati, anche (come recita il punto le unità immobiliari in possesso di soggetti passivi che svolgono quale attività esclusiva o prevalente la costruzione e/o la compravendita di immobili". Ovvero, per i costruttori e le società immobiliari è previsto uno sconto: per loro, l'aliquota sulle case sfitte da due anni resta al 7 per mille, anziché attestarsi al 10.
Una misura che, in realtà, era già prevista dalla delibera di bilancio n. 66 approvata dal consiglio comunale lo scorso anno, ma che era passata quasi sotto silenzio e che, forse per questo, il Campidoglio ha deciso di reiterare. Stavolta però le implicazioni del provvedimento non sono sfuggite ai consiglieri comunali d'opposizione.
"Restiamo a dir poco stupiti - ammette il capogruppo del Pd in Campidoglio, Umberto Marroni - dal fatto che da un lato la giunta Alemanno proponga all'Aula di deliberare, tra le altre cose, l'aumento delle tariffe di asili nido, mense e rifiuti. E dall'altro, cerchi di far passare la riduzione dell'Ici ai costruttori e alle società immobiliari, che sulle case sfitte costituirebbero un'eccezione che li equiparerebbe, come aliquota, ai romani in possesso di una casa".
A polemizzare è anche il capogruppo dell'Udc in consiglio comunale, Alessandro Onorato. "In Aula - dice - dobbiamo riflettere seriamente su quello che si presenta a tutti gli effetti come un bilancio di lacrime e sangue che colpisce tutte le categorie e, allo stesso tempo, presenta una riduzione dell'Ici per un settore in cui non è assolutamente giustificabile.
Soprattutto perché - conclude - al contrario, le famiglie sono massacrate da un'aliquota Irpef allo 0,9 per mille".