Icona Facebook Icona Twitter Icona Instagram Icona Telegram Icona Youtube Icona Rss

PERIFERIE COMUNICATI

Roma. La periferia è stanca, e alza la testa

Roma,

http://contropiano.org/archivio-news/documenti/item/30691-roma-la-periferia-e-stanca-e-alza-la-testa

SABATO 16 MAGGIO -
ASSEMBLEA PUBBLICA -
PONTE DI NONA ore 10,30
davanti all’asilo nido di via Primo Mazzolari

 
La periferia è stanca della corruzione, dell’abbandono, della speculazione:
- Per fermare l’ecotruffa di Rocca Cencia
- Per utilizzare i Fondi europei a disposizione di Regione e Comune per creare lavoro e servizi
- Per difendere il diritto alla casa popolare



Sabato prossimo a  Ponte di Nona
– estrema periferia est di Roma – ci sarà un’assemblea popolare. L’iniziativa nasce dall’attività coordinata della Carovana delle Periferie (nata dopo i fatti di Tor Sapienza) e del Qre, acronimo che sta a significare Quartieri Riuniti in Evoluzione, nato per contrastare l’ecodistretto di Rocca Cencia (zona ancora più periferica), che in realtà è l’ennesima discarica a cielo aperto e contro la quale migliaia di persone sono scese in piazza più volte sia in periferia che sotto il Campidoglio.

“La periferia è stanca” recita il manifesto di convocazione dell’assemblea popolare in piazza. Ma stanca di cosa? Della corruzione, dell’abbandono e della speculazione, tre fattori concreti che da tempo agiscono materialmente sulla vita sociale della sterminata periferia della Capitale e che sono oggetto delle incursioni strumentali della destra ed ora del fascioleghismo di Salvini. Gira voce che la destra il 24 maggio – che evoca il “non passa lo straniero” della canzone del Piave della Prima Guerra Mondiale – voglia organizzare proprio nella periferia est una iniziativa. Motivo di più per mettersi di travers,o ma soprattutto per far emergere soluzioni del tutto alternative alla demagogia facile ma lercia della destra.

La Carovana delle Periferie e i Qre indicano infatti alcuni obiettivi per l’assemblea di sabato. Il primo è l’utilizzazione dei fondi europei a disposizione di Regione e Comune per un piano straordinario di rigenerazione delle periferie che crei lavoro e servizi; il secondo è lo stop all’ecotruffa di Rocca Cencia, il terzo è la difesa del diritto alla casa e delle case popolari in particolari dove il governo ha avviato un piano di svendita e privatizzazione che mette in ginocchio (e rischia di mettere per strada) migliaia di famiglie. Tra l’altro per fermare questo progetto giovedi è prevista una manifestazione dell’Asia Usb e degli inquilini delle case popolari sotto la Regione Lazio.

Le periferie della Capitale, in particolare nei quartieri di Roma Sud Est dove vive un terzo della città, diventano la sfida e il paradigma per dirimere due visioni della città metropolitana: o la “gentrificazione forzata” progettata dagli investitori esteri, dalle banche e dai fondi immobiliari che stanno ormai dando il passo alle scelte strategiche sulla città oppure una visione solidale, aggregante e resistente che rimette in primo piano le esigenze popolari in termini di vivibilità, reddito, servizi, gestione e non speculazione sulla protezione dei rifugiati e dei migranti.

La discussione su questo sta andando avanti da alcuni mesi, da quando dopo i pogrom di Ponte di Nona e Tor Sapienza comitati territoriali, reti sociali, realtà politiche, associative e sindacati di base, hanno dato vita alla Carovana delle Periferie nel tentativo di coordinare le vertenze quotidiane in un comune progetto complessivo sulla città, una visione “politica” dunque che faccia massa critica di fronte ai caterpillar degli interessi privati che stanno divorando territorio, risorse e aspettative sociali. Un processo questo ben evidenziato nel recente forum metropolitano tenutosi a Tor Bella Monaca e che si sta dando continuità replicando l'esperienza negli altri quadranti della città metropolitana.