E’ partito dai primi mesi del 2011 il piano di vendita degli alloggi dell’Enasarco in base all’accordo sottoscritto con i sindacati complici.
I criteri stabiliti per la vendita sono quelli del prezzo di mercato fissati dall’Agenzia del Territorio, in base a ‘valutazioni medie’ degli immobili e non a quelle reali. Non tengono conto dello stato di conservazione dei fabbricati e dei singoli appartamenti, non tengono conto della categoria catastale, delle eventuali agevolazioni urbanistiche e fiscali di cui hanno usufruito nel tempo l’Ente e le società costruttrici. Questo in palese violazione anche dell’accordo stesso che prevedeva valutazioni in base all’ubicazione, stato manutentivo, tipologia e qualità edilizia, servizi, posizione dell’alloggio e dei diritti di superficie.
Le tutele previste per chi non sarà in grado di acquistare sono insufficienti e onerose, rinnovi contrattuali con aumenti dei canoni per chi ha contratti in scadenza dal 2008 in poi, oltre a richieste di presunti arretrati che vengono calcolati in modo del tutto illegittimo. Non è lecito richiedere agli inquilini anni di “arretrati” perché il mancato rinnovo dei contratti non è dipeso dagli stessi inquilini.
La crisi che stiamo attraversando colpisce soprattutto lavoratori, pensionati e giovani. Le Banche non concedono mutui, smentendo Enasarco e i sindacati firmatari dell’accordo che avevano dato le massime assicurazioni a tutti coloro interessati all’acquisto della propria casa.
L’AS.I.A.-USB in questa vertenza sulle dismissioni speculative dell’Enasarco e sugli aumenti degli affitti ha mobilitato gli inquilini e ha coinvolto tutte le Istituzioni (Prefetto, Regione Lazio, Comune di Roma, Parlamento e Ministeri competenti) per richiedere un Tavolo Inter-istituzionale che fermi le ingiuste pretese della Fondazione e impegni il Governo e gli enti locali ad attivare le tutele necessarie:
- Ribadire con atti legislativi, recependo la direttiva CE 2004/18 e tenendo conto della sentenza del Consiglio di Stato di fine novembre 2012, che gli Enti privatizzati come l’Enasarco sono organismi di diritto pubblico, che gestiscono un patrimonio con una funzione sociale, anche in considerazione del fatto che hanno costituito il proprio patrimonio quando erano a tutti gli effetti pubblici; su questo principio sono stati presentati al Tar del Lazio alcuni ricorsi: la prima Ordinanza emessa il 3 agosto 2011 ha AMMESSO IL RICORSO RICONOSCENDO L’ENASARCO COME ENTE DI DIRITTO PUBBLICO, una seconda Ordinanza del 13 gennaio 2012, impugnata al Consiglio di Stato dagli inquilini, ha contraddetto la prima. Ora stiamo aspettando il giudizio di merito fissato per il 5 aprile 2012, mentre sono stati presentati altri ricorsi.
- Finanziamento del fondo regionale per la concessione dei mutui all’1% previsti sulle cartolarizzazioni (fino a 200 mila €) e l’attivazione di altri strumenti miranti a garantire la concessione dei mutui a tutti;
- Tutele certe per chi non potrà acquistare attuando lo strumento dell’housing sociale;
- Formazione dei prezzi di vendita non speculativi per chi vuole acquistare gli alloggi tenendo conto della legge sulla dismissione del patrimonio degli Enti pubblici (L. 410/2001), la quale fa riferimento anche allo stato manutentivo e conservativo degli immobili, alla categoria catastale;
- Per la difesa dei posti di lavoro dei portieri e dei pulitori che vogliamo rimangano dipendenti Enasarco.
Per sostenere questa piattaforma con la mobilitazione, per costruire i Comitati di caseggiato degli inquilini e per aprire una vertenza anche sul piano legale per contestare i prezzi che stanno arrivando, i quali non tengono conto dello stato reale degli alloggi.
MERCOLEDI’ 12 GIUGNO 2013 ORE 17.30
ASSEMBLEA degli INQUILINI
Interverranno: Angelo FASCETTI (ASIA) e Presidenti Comitati Inquilini
Presso sala BAR, via Arnaldo Foschini n.7, zona Pisana-Aurelia, Bus. 892
ASSOCIAZIONE INQUILINI E ABITANTI – USB
Via dell’Aeroporto, 129 – 00175 ROMA tel. 06 7628280
e-mail: asia@usb.it – Sito: www.asia.usb.it