Questo è l’avvilente spettacolo cui hanno dovuto assistere Venerdì scorso, Lavoratori e Lavoratrici venuti a chiedere al tavolo negoziale un po’ d’attenzione per i loro problemi, sia che si trattasse degli idonei al concorso interno per le cat. D amministrative, o gli Operatori del verde in Multiservizi, o i precari che a fine 2010 si troveranno a spasso.
Non solo l’incontro con l’assessore al personale (ottenuto per il prossimo 16 Dicembre) rischia di arrivare a tempo scaduto, ma la trattativa sul regolamento delle progressioni verticali (che poteva offrire qualche prospettiva interessante per sanare le più palesi ingiustizie e offrire una possibilità di carriera soprattutto per gli amministrativi di categoria C), è viziata da accordi già presi e da pretese sindacali che non ci convincono.
Nelle trattative parallele che si sono svolte nei giorni passati (addirittura fino a pochi minuti prima dell’incontro ufficiale), ci risulta che la parte sindacale abbia continuato a invocare posti in categoria D per la vigilanza, dimenticando del tutto le condizioni di quello sparuto drappello di vigili urbani che opera in strada e che viene usato come merce di scambio per le mire di carriera di qualche rappresentante sindacale seduto al tavolo negoziale.
Stessa storia per il settore scolastico. Settore in cui, anziché ragionare su un sostanziale aumento d’organico e su una riqualificazione generalizzata per tutte le figure professionali, la possibilità della progressione verticale diventa lo strumento per tenere buono un settore in fermento.
Nessuna strategia di grande respiro. Solo poco più di 300 posti in categoria D per gli amministrativi e non tutti in progressione verticale. Emerge inoltre una contraddizione grossolana riguardo coloro che hanno realizzato un percorso di mobilità orizzontale. Per questi non è così chiara la norma che consente di partecipare alle progressioni verticali del vecchio profilo (bisogna provenire dalla stessa area professionale), o a quelle del nuovo (per le quali occorrono 5 anni di anzianità). Senza contare che non si comprende come sarà valutato il periodo di servizio. Impossibile poi passare da una categoria all’altra anche se in possesso dei titoli per l’accesso dall’esterno. L’unica briciola che potrebbe cadere dal piatto riguarda il personale di categoria B e C del settore cultura che è l’unico rimasto escluso dal recente percorso di riqualificazione degli OSAI. Ma a che prezzo?
L’area della comunicazione sembra dimenticata, nessuna prospettiva di miglioramento pare delinearsi per i profili tecnici, amministrativi e educativi di cat. B. Ma è ormai chiaro a tutti che le già scarne risorse economiche per il personale sono già finite tutte nelle tasche di quella pletora di galoppini al soldo della politica e di quell’area della dirigenza il cui silenzio sulla nuova macrostruttura è stato comprato con un sostanzioso incremento retributivo.
Questo stato di cose, che vede i commercianti sindacali bloccare le legittime aspettative dei Lavoratori, deve essere fermato. Appare ormai irreversibile, ma RdB è intenzionata a spingere affinché il tavolo negoziale assuma ben altro genere di decisioni.