Un gruppo di circa 50 manifestanti, sostenuti dall’Unione Sindacale di Base, insieme ai Blocchi Precari Metropolitani, ha simbolicamente occupato a Roma l’asilo nido “Il Gallo Alfonso”, in via Alfonso Gallo nel Municipio XIX, per protestare contro la chiusura dei nidi, la progressiva privatizzazione del servizio, l’applicazione della LR 12/11 che, come più volte dichiarato dall’assessore De Palo, sarà applicata con il nuovo anno scolastico, provocando un aumento del rapporto educatrice/bambino, la diminuzione degli spazi a loro destinati e l’espulsione di centinaia di precarie dal servizio.
“Il nido Il Gallo Alfonso, chiuso dal 2008, rappresenta per noi un simbolo in una città che ha bisogno di servizi e alla quale si risponde con lo spreco, la privatizzazione, l’indifferenza, l’arroganza, la dismissione del nostro patrimonio”, dichiara Caterina Fida, rappresentante dei nidi romani per la USB. “E questo mentre anche quest’anno abbiamo liste di attesa di quasi 9.000 bambini; nel solo Municipio XIX solo 545 posti disponibili a fronte di 1.209 domande”
“Il 26 e il 27 giugno - prosegue la rappresentante USB - Roma Capitale organizzerà gli “Stati generali del sociale e della famiglia”. Cosa ci verranno a dire circa le politiche educative e familiari? La soluzione di Alemanno consiste nell’applicazione della legge regionale che aumenta il rapporto educatrice/bambini e diminuisce gli spazi a loro destinati? O agli asili pollaio preferisce il licenziamento di centinaia di educatrici precarie? Oppure si dirotteranno risorse pubbliche verso i privati, come dimostra la recente decisione della Regione Lazio di destinare 6 milioni di Euro alla formazione di 400 tagesmutter? ”.
“L’iniziativa di oggi – conclude Fida - rende visibile il problema dei nidi nella città di Roma. E’ necessario riaprire subito i nidi chiusi, affidarli alla gestione pubblica assumendo finalmente chi garantisce l’educazione dei nostri figli. Alemanno, prima degli stati generali del sociale, convochi un tavolo che, insieme ai cittadini, affronti complessivamente il problema dei servizi scolastici ed educativi”.
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Si è concluso da poco il presidio-occupazione del nido di via Alfonso Gallo nel XIX Municipio attuata delle lavoratrici dei nidi comunali di USB e dai Blocchi Precari Metropolitani.
Il clima arroventato, a causa dell’intervento della forza pubblica, è tornato più conciliante in virtù dell’impegno assunto dal Presidente del Municipio Milioni (PdL) di convocare un Consiglio Municipale straordinario alla presenza dell’Assessore alla Scuole e alle Politiche Educative Gianluigi De Palo.
“Resta un’estrema incertezza - sottolinea Caterina Fida della USB - per tutte quelle strutture oggetto di ristrutturazioni ‘infinite’ o destinate ai privati. È il caso dei nidi di Castel Verde e di via Romero nell’VIII municipio, via dei Granai di Nerva nell’XI, via Valente nel VII municipio, San Gregorio al Celio nel I municipio, Maresciallo Giardino nel XVII”.
“Nonostante la disponibilità del Presidente del Municipio e del vice Presidente del Consiglio Municipale Ortale (PRC-FdS), USB non potrà che proseguire le mobilitazioni, a partire dallo sciopero di venerdì prossimo, se non si aprirà tempestivamente un tavolo negoziale che, insieme ai cittadini, affronti complessivamente il problema dei servizi scolastici ed educativi”, conclude la rappresentante sindacale.
Roma, 19 giugno 2012
La Storia
Il GALLO ALFONSO
Storia di un nido simbolo dello spreco, dell’indifferenza nei confronti dell’infanzia, ennesima testimonianza del malgoverno di questa città
Anche quest’anno sono tanti i bambini romani che non avranno un posto al nido, 10.819 i posti disponibili a fronte di 19.719 domande. Questo significa che rimarrà disattesa la richiesta di 8.898 famiglie.
Nel solo municipio XIX a fronte di 1.209 domande sono disponibili solo 545 posti di cui quasi 244 nei nidi privati in convenzione e in concessione.
Emblematico è il caso del nido “Il Gallo Alfonso” che,a causa di infiltrazioni d’acqua piovana, chiazze di umidità etc, viene chiuso a giugno del 2008. La chiusura viene accolta con favore dal gruppo educativo del nido e dai genitori i quali vedono nella ristrutturazione un’opportunità per rendere l’ambiente più dignitoso e adeguato alle esigenze dei bambini. Ma i lavori vanno avanti a singhiozzo, passano 5 anni, sono stanziate centinaia di migliaia di euro, 150 mila euro nel 2012 solo per fare la recinzione del perimetro anteriore del nido.
Il risultato oggi è davanti agli occhi di tutti: una struttura nel completo abbandono e 80 posti al nido che ancora mancano al territorio del XIX Municipio.
Ma il Gallo Alfonso è solo un esempio, perché su tutto il territorio romano vi sono molti altre strutture inspiegabilmente chiuse: i nidi a Castel Verde di via Romero nell’VIII municipio, Maresciallo Giardino nel XVII, via dei Grani di nerva nell’XI.
E ancora via Valente nel VII municipio, San Gregorio al Celio nel I municipio, chiusi per essere restaurati e se la vicenda di Alfonso Gallo ha un significato, temiamo possano subire la stessa sorte.
Il 26 e il 27 giugno 2012 Roma Capitale organizzerà gli “Stati generali del sociale e della famiglia”. Cosa ci verranno a dire, quali politiche educative e familiari?
Ci parleranno del debito con la cittadinanza per l’assoluta inadeguatezza degli interventi messi in campo nelle politiche sociali, nelle scuole, nella cultura, nello sport, nella disabilità e nelle politiche giovanili?
Come pensano di risolvere le liste di attesa dei nidi? Con l’applicazione della L.R. 12/11 che aumenta il rapporto educatrice/bambini e diminuisce gli spazi a loro destinati, creando, di fatto,asili pollaio e provocando il licenziamento di centinaia di educatrici precarie? O dirotteranno ancora i nostri soldi verso i privati con la creazione di improponibili servizi palliativi come le tagesmutter?
“Il Gallo Alfonso “ rappresenta per noi un simbolo in una città che ha bisogno di servizi e alla quale si risponde con lo spreco, la privatizzazione, l’indifferenza, l’arroganza, la dismissione del nostro patrimonio.
Scelte per noi inaccettabili, per questo continueremo a difendere i nostri servizi, a sostenere le lotte delle lavoratrici, dei genitori dei cittadini perché si aprano subito i nidi chiusi, rimangano a gestione pubblica e si assuma finalmente chi garantisce l’educazione dei nostri figli.
Vogliamo che Alemanno, prima degli stati generali del sociale, convochi un tavolo che, nell’interesse di tutti i cittadini, affronti complessivamente il problema dei servizi scolastici ed educativi.
UNIONE SINDACALE DI BASE - BLOCCHI PRECARI METROPOLITANI