La notizia delle recenti aggressioni ai danni di braccianti africani che, al termine di una dura giornata di lavoro, rientravano verso l’insediamento di Contrada Testa dell’Acqua a Rosarno riporta certamente alla mente il clima di intimidazioni e violenze che hanno preceduto i tristemente famosi fatti di Rosarno del 2010. Non sappiamo se questi veri e propri agguati siano figli di una perversa strategia per ricacciare i neri da questi territori, come si è ventilato, o semplicemente ricalcano le diverse aggressioni razziste che purtroppo si ripetono nel nostro Paese, sempre più pervaso da un clima di odio, di intolleranza, di discriminazione.
Riteniamo più credibile la seconda opzione, anche perché i “campi” in tutti questi anni hanno rappresentato un enorme attrattore di risorse pubbliche, e altri milioni di euro sono previsti per il loro “superamento”, mentre il concentramento di centinaia e centinaia di vite umane ha rappresentato un serbatoio di braccia per l’agricoltura del territorio e anche, importante sottolinearlo, per la stessa criminalità organizzata che recluta la bassa manovalanza tra la disperazione di questi “non luoghi”.
Così, mentre i trattori e le lotte degli agricoltori continuano a occupare i media nazionali, è doveroso rilanciare i bisogni e le problematiche dell’ultimo anello della filiera agricola: i braccianti.
Per questo rinnoviamo ancora una volta l’invito a partecipare all’importante momento di incontro che si terrà domenica 18 febbraio alle ore 17.30 presso l’ostello solidale “Dambe So” a San Ferdinando, convinti che qualche passo in avanti si possa fare solo attraverso l’incontro e il confronto tra i braccianti e quel mondo contadino schiacciato dalle politiche agricole italiane ed europee e dai diktat della GDO.
Come USB ci saremo, e presenteremo anche la piattaforma rivendicativa che stiamo costruendo insieme a importanti rappresentanti del mondo agricolo come Via Campesina.