L'andamento della trattativa sulla definizione dei comparti all'Aran, dimostra in maniera inequivocabile che, al di là delle posizioni "dichiarate", non c'è alcun interesse a far esprimere i lavoratori attraverso il voto per il rinnovo delle RSU. È evidente che se si dovesse arrivare al voto in tempi più o meno rapidi, interesse prevalente è quello di continuare a relegare le RSU e gli RLS in un ruolo marginale, accentuato dalla riforma Brunetta che toglie alla contrattazione importanti materie quali, ad esempio, l'organizzazione del lavoro e dalla manovra economica del governo che blocca per quattro anni la contrattazione nella Pubblica Amministrazione. È necessario che i lavoratori riaffermino il loro diritto ad avere un ruolo protagonista e decisionale all'interno dei posti di lavoro, riappropriandosi di tutti gli spazi che nel corso del tempo gli sono stati man mano negati.
Per questo è indispensabile che il regolamento per le elezioni delle nuove RSU sia basato su principi realmente democratici e che preveda:
o Diritto di assemblea, contrattazione, informazione e indizione di referendum per ciascun eletto RSU; o Diritto di voto e candidatura per tutti i lavoratori precari indipendentemente dalla tipologia contrattuale; o Elezione delle RSU per ogni livello di contrattazione, compreso quello regionale e nazionale;
o Diritto di assemblea e permessi durante la campagna elettorale per tutte le associazioni sindacali presentatrici di liste.
Lanciamo un appello a tutti i componenti RSU ed a tutti i lavoratori per riaprire spazi reali di democrazia e di potere contrattuale nei posti di lavoro, a partire dalle regole per le prossime elezioni.