La società “artigiana” Salumificio Sandri ha dichiarato 56 milioni di euro di fatturato nel 2023. Una società “artigiana” che serve la grande distribuzione organizzata e che utilizza, per arrivare a queste cifre di fatturato, circa 130 lavoratori delle pulizie totalmente in appalto per la propria produzione.
Avete letto bene! 33 assunti direttamente e 130 lavoratori, ma soprattutto lavoratrici, assunte con il contratto delle pulizie a 5 euro l’ora che maneggiano, preparano, confezionano, la carne che poi viene inviata a Coop e Conad. Lavoratori e lavoratrici di ditte in appalto e assunti direttamente che lavorano fianco a fianco nei medesimi reparti con la stessa strumentazione.
Quanto ancora bisogna aspettare perché qualcuno intervenga e imponga il rispetto delle regole? Queste lavoratrici dovrebbero essere tutte assunte direttamente dal salumificio Sandri ma SOPRATTUTTO dovrebbero aver riconosciuto il contratto nazionale INDUSTRIA ALIMENTARE. Il contratto di riferimento per questo tipo di attività.
Per queste motivazioni, dopo aver preso atto che la committenza Sandri ha rifiutato anche la semplice proposta del sindacato di concedere aumenti salariali adeguati in attesa di intraprendere un percorso sindacale per arrivare ad una regolarizzazione generale, dopo aver inviato un esposto dettagliato alla Procura della Repubblica, Guardia di Finanza ed Ispettorato, USB proclama un nuovo sciopero per sabato 23 dicembre intera giornata. Il regalo di Natale per le lavoratrici sono stipendi da fame? Noi rispondiamo con lo sciopero!
BASTA SALARI DA FAME! BASTA APPALTI!
USB Livorno