C’è un vero e proprio accanimento contro i lavoratori del San Raffaele di Milano, l’ospedale al centro di inchieste per malaffare, tangenti, sprechi e finanziamenti ai partiti le cui conseguenze vengono rovesciate sugli operatori incolpevoli.
Stamattina la polizia ha caricato il presidio che le lavoratrici e i lavoratori avevano messo in campo già dalla giornata di ieri davanti all’accettazione dell’ospedale per denunciare l’arrivo delle prime lettere di licenziamento sui 240 annunciati. Già dalla fine della scorsa settimana erano corse voci dell’arrivo delle lettere, cosa che si è concretizzata nella giornata di ieri.
Fra i primi ad essere licenziati, coloro che hanno dato vita alle lotte degli ultimi mesi. I licenziamenti hanno effetto immediato, cioè l’azienda addirittura preferisce pagare l’indennità di mancato preavviso piuttosto che ritardare nella sua opera di smantellamento del San Raffaele.
E’ appena il caso di ricordare che nei mesi scorsi in un referendum partecipatissimo la grande maggioranza dei dipendenti dell’ospedale aveva respinto l’ipotesi, sposata da gran parte delle organizzazioni sindacali, ma non dalla USB e dalle RSU, di scambiare i licenziamenti con riduzioni di salario e diritti. Nonostante poi l’azienda abbia comunque proceduto ai tagli salariali, oggi partono i licenziamenti.
Dov’è la politica? Cosa aspetta la neo eletta Regione Lombardia ad entrare in campo per impedire che le colpe degli amministratori ricadano sui lavoratori e sull’utenza?
Sul San Raffaele si gioca una partita importante per i diritti e la dignità. Le lavoratrici e i lavoratori non vanno lasciati soli. La USB invita tutte le forze sindacali e sociali a manifestare accanto a chi sta difendendo il proprio posto di lavoro e la salute dei cittadini.
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SAN RAFFAELE: TENSIONE POLIZIA-LAVORATORI, DUE CONTUSI
(ANSA) - MILANO, 16 APR - Tensione stamattina all'ospedale San Raffaele di Milano tra polizia e un'ottantina di lavoratori che si fronteggiano all'accettazione bloccata dalla forze dell'ordine dopo le occupazioni di ieri:tra i dipendenti vi sarebbero due contusi. Lo riferiscono fonti sindacali. La situazione al momento e' piu' tranquilla, i due lavoratori sono stati portati al vicino pronto soccorso con un collarino. La protesta e' nata dopo l'invio da parte dell'azienda di una quarantina di lettere di licenziamento, col rischio che ne giungano altre 200.
''Tenteremo ancora di entrare e occupare l'accettazione, con una forma diversa, se ci riusciamo, anche se la polizia rimarra' a presidiare probabilmente fino alle 18 di questo pomeriggio, quando l'accettazione chiudera''.
A spiegarlo e' Daniela Rottoli, coordinatrice dell'Rsu del San Raffaele.
La decisione del sindacato di bloccare il funzionamento dell'accettazione (dove ora sono state bloccate le porte), costringendo di fatto i colleghi che vi lavorano ad andarsene, e' stata presa ''per dimostrare che senza quei lavoratori, come gli altri che vogliono licenziare, l'ospedale e' destinato a fallire. Molti colleghi che lavorano in accettazione sono stati d'accordo con questa forma di protesta, altri no''. Per ora fuori dall'accettazione c'e' un centinaio di lavoratori, ''non molti di piu' - continua Rottoli - perche' non abbiamo l'autorizzazione per fare l'assemblea, ne' piu' permessi, e con il ricatto delle lettere di licenziamento, molti colleghi non scendono''.
I pazienti e le persone che oggi si recano all'ospedale per fare visite ed esami verranno fatti andare direttamente nei reparti di destinazione, senza farli passare per l'accettazione.