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Lazio

SANITA' LAZIO: TASK FORCE, QUANDO LA CURA E' PEGGIORE DEL MALE

Roma,

DALLE 14.00 ALLE 21.00 DEL 20 FEBBRAIO AMBULANZE ROMANE FERME AI PRONTO SOCCORSO PER OLTRE 150 ORE

Continua il blocco delle ambulanze, ed i Pronto Soccorso continuano ad essere intasati all’inverosimile da cittadini in attesa di un posto letto e/o di esami diagnostici, od anche per una semplice visita.



Dalla mezzanotte del 20 febbraio alle 14.00 del 21 le ambulanze romane sono state ferme ai pronto soccorso per oltre 150 ore, e dell’inutile task force con tanto di bed manager (di cui peraltro non si capiscono i compiti vista la contraddittorietà delle dichiarazioni dell’assessorato al riguardo) non si vede ombra, fatta eccezione per l’invio nei Pronto Soccorso di qualche Medico del 118.



“La verità è che questa Regione naviga a vista in fatto di Sanità e non è in grado di dare risposte concrete ai cittadini che affollano i pronto soccorso per il drastico taglio di posti letto contenuto all’interno del Piano di Rientro dal deficit”, dichiara Stefano Zecchetti, del Coordinamento regionale RdB-CUB “L’affollamento dei Pronto Soccorso deriva anche dall’assenza di risposte circa la riorganizzazione e l’efficacia della medicina di base, territoriale e delle lunghe liste d’attesa per gli esami diagnostici, così i cittadini si rivolgono in prima istanza ai Pronto Soccorso che hanno almeno il vantaggio di essere sempre aperti.”



 “Il blocco delle ambulanze del 118 – prosegue Zecchetti - è solo uno degli aspetti che va analizzato, poiché più dell’80% dei cittadini si rivolge autonomamente al Pronto Soccorso, e non necessariamente per casi meno urgenti, alla ricerca di una risposta che non sa dove trovare, visto il continuo smantellamento della medicina di prossimità,” conclude il responsabile RdB-CUB.

 

Ma di fronte alle denunce di cittadini e operatori l’assessore continua a dare sempre le stesse risposte: da una parte tagli ai posti pubblici, blocco delle assunzioni e dispendiosa politica di esternalizzazione e appalti, dall’altra apertura verso le strutture accreditate, che in questi anni hanno già visto aumentati a dismisura i loro profitti senza neanche un serio controllo sulla qualità ed appropriatezza dei servizi erogati.


22 febbraio 2008 - Ansa

SANITA': LAZIO; RDB, CONTINUA IL BLOCCO DELLE AMBULANZE

(ANSA) - ROMA, 22 FEB - ''Continua il blocco delle ambulanze e i Pronto Soccorso continuano ad essere intasati all'inverosimile: dalla mezzanotte del 20 febbraio alle 14 del 21 le ambulanze romane sono state ferme ai pronto soccorso per oltre 150 ore, e dell'inutile task force con tanto di bed manager non si vede ombra, fatta eccezione per l'invio nei Pronto Soccorso di qualche Medico del 118''. Lo afferma in una nota il rappresentante del Coordinamento regionale del Lazio delle Rdb Stefano Zecchetti. ''La verita' - afferma il sindacalista - e' che questa Regione naviga a vista in fatto di sanita' e non e' in grado di dare risposte concrete ai cittadini che affollano i pronto soccorso per il drastico taglio di posti letto contenuto all'interno del Piano di rientro dal deficit. L'affollamento dei Pronto Soccorso deriva anche dall'assenza di risposte circa la riorganizzazione e l'efficacia della medicina di base, territoriale e delle lunghe liste d'attesa per gli esami diagnostici''.


22 febbraio 2008 - Omniroma

SANITÀ/RDB CUB: «AMBULANZE ROMANE FERME PER 150 ORE»

(OMNIROMA) Roma, 22 feb - «Continua il blocco delle ambulanze, ed i pronto soccorso continuano ad essere intasati all'inverosimile da cittadini in attesa di un posto letto, di esami diagnostici, o anche per una semplice visita. Dalla mezzanotte del 20 febbraio alle 14 di ieri le ambulanze romane sono state ferme ai pronto soccorso per oltre 150 ore, e dell'inutile task force con tanto di bed manager (di cui peraltro non si capiscono i compiti vista la contraddittorietà delle dichiarazioni dell'assessorato al riguardo) non si vede ombra, fatta eccezione per l'invio nei Pronto Soccorso di qualche medico del 118». È quanto si legge in una nota delle Rdb Cub. «La verità - dichiara nella nota Stefano Zecchetti, del coordinamento regionale RdB-CUB - è che questa Regione naviga a vista in fatto di sanità e non è in grado di dare risposte concrete ai cittadini che affollano i pronto soccorso per il drastico taglio di posti letto contenuto all'interno del Piano di Rientro dal deficit, l'affollamento dei pronto soccorso deriva anche dall'assenza di risposte circa la riorganizzazione e l'efficacia della medicina di base, territoriale e delle lunghe liste d'attesa per gli esami diagnostici, così i cittadini si rivolgono in prima istanza ai pronto soccorso che hanno almeno il vantaggio di essere sempre aperti. Il blocco delle ambulanze del 118 è solo uno degli aspetti che va analizzato, poiché più dell'80% dei cittadini si rivolge autonomamente al pronto soccorso, e non necessariamente per casi meno urgenti, alla ricerca di una risposta che non sa dove trovare, visto il continuo smantellamento della medicina di prossimità. Ma di fronte alle denunce di cittadini e operatori l'assessore continua a dare sempre le stesse risposte: da una parte tagli ai posti pubblici, blocco delle assunzioni e dispendiosa politica di esternalizzazione e appalti, dall'altra apertura verso le strutture accreditate, che in questi anni hanno già visto aumentati a dismisura i loro profitti senza neanche un serio controllo sulla qualità ed appropriatezza dei servizi erogati».


22 febbraio 2008 - Dire

SANITA'. RDB: AMBULANZE 118 BLOCCATE, REGIONE NAVIGA A VISTA

(DIRE) Roma, 22 feb. - "Continua il blocco delle autoambulanze del 118 e i Pronto soccorso continuano ad essere intasati all'inverosimile da cittadini in attesa di un posto letto e di esami diagnostici, o anche per una semplice visita". Lo dichiara in una nota il sindacato Rdb-Cub, spiegando che "dalla mezzanotte di mercoledi' scorso alle 14 di giovedi' le ambulanze romane sono state ferme ai pronto soccorso per oltre 150 ore, e dell'inutile task force con tanto di bed manager (di cui per altro non si capiscono i compiti vista la contraddittorieta' delle dichiarazioni dell'assessorato al riguardo) non si vede ombra, fatta eccezione per l'invio nei Pronto soccorso di qualche medico del 118". "La verita' e' che questa Regione naviga a vista in fatto di Sanita' e non e' in grado di dare risposte concrete ai cittadini che affollano i pronto soccorso per il drastico taglio di posti letto contenuto all'interno del Piano di Rientro dal deficit". A dirlo Stefano Zecchetti, del Coordinamento regionale Rdb-Cub. "Il blocco delle ambulanze del 118- prosegue Zecchetti- e' solo uno degli aspetti che va analizzato, poiche' piu' dell'80% dei cittadini si rivolge autonomamente al Pronto Soccorso, e non necessariamente per casi meno urgenti, alla ricerca di una risposta che non sa dove trovare, visto il continuo smantellamento della medicina di prossimita'". "Ma di fronte alle denunce di cittadini e operatori- si legge ancora nella nota del sindacato- l'assessore continua a dare sempre le stesse risposte: da una parte tagli ai posti pubblici, blocco delle assunzioni e dispendiosa politica di esternalizzazione e appalti, dall'altra apertura verso le strutture accreditate, che in questi anni hanno gia' visto aumentati a dismisura i loro profitti senza neanche un serio controllo sulla qualita' ed appropriatezza dei servizi erogati".