Nel 2006 la RdB-CUB Sanità del Lazio denunciò alla Procura Regionale della Corte dei Conti il caso di due camere operatorie dell’Ospedale Santo Spirito di Roma che, ristrutturate nel 2000 in occasione del Giubileo e malgrado inspiegabili continui smantellamenti con conseguenti ripetute ristrutturazioni, ad oggi non sono ancora in funzione.
La Corte dei Conti del Lazio avviò un’indagine preliminare, stimando in oltre 2.200.000 Euro il danno erariale a carico della ASL RME. Il Procuratore Regionale, Dr. Ribaudo, nelle relazioni da lui svolte per l’apertura sia dell’anno giudiziario 2007 che dell’anno giudiziario 2008 rappresentò il caso delle camere operatorie come evento significativo di sprechi e disservizio nella sanità pubblica. La pratica avviata è tuttavia rimasta in fase istruttoria ed attualmente rischia di cadere in prescrizione.
“Abbiamo inviato una lettera aperta al Dr. Ribaudo per impedire che il caso da noi denunciato cada in prescrizione e che gli amministratori inadempienti restino impuniti”, riferisce Maria Teresa Pascucci del Coordinamento regionale RdB-CUB.
(lettera in allegato).
“Ci amareggia inoltre constatare che nella relazione 2008 del Procuratore Regionale della Corte dei Conti venga considerato particolarmente significativo un caso di assenteismo da parte di un singolo dipendente pubblico che, malgrado l’esiguità dell’importo economico, secondo la Corte reca un danno da disservizio e danno all’immagine. Ci sembra enormemente più significativo il caso del blocco operatorio del S. Spirito – prosegue Pascucci - sia per il danno economico importante che per il grave disservizio a carico dell’intera cittadinanza”.
Conclude la rappresentante RdB-CUB: “Gli utenti e i lavoratori della Pubblica Amministrazione sono stanchi di proclami sul cosiddetto fannullonismo, che nulla producono in termini di miglioramento dei servizi. Se la Corte dei Conti non interverrà sul problema del Santo Spirito si renderà colpevole di un significativo caso di assenteismo, contribuendo ad un grave disservizio nella sanità del Lazio, dove i continui tagli all’assistenza mettono in seria discussione il diritto alla salute e dove si chiede sistematicamente ai cittadini di farsi carico dei costi del sistema”.
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