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Sanità Sardegna

Sanità, venerdì 16 settembre sciopero di 24 ore del personale dell’Arnas Brotzu

Cagliari,

USB Sanità, Nursing Up, Nursind, Fsi e Cisna vanno all'attacco della Dirigenza Generale dell’Arnas Brotzu: manca un confronto serio e un progetto organizzativo condiviso. Non possiamo accettare che chi viene nominato da una parte politica possa fare il bello e cattivo tempo comportandosi da padrone. La denuncia è dei sindacalisti Gianfranco Angioni (USB Sanità), Diego Murracino (Nursing UP), Fabrizio Anedda (Nursind), Marco Pulisci (FSI) e Giovanni Congiu (Cisna), secondo i quali oramai l'Arnas Brotzu è una nave alla deriva, in cui regnano confusione e pressappochismo.

Ogni giorno ce n'è una, abbiamo potuto constatare che l'amministrazione ha adottato e deliberato il regolamento orario e il regolamento delle pronte disponibilità. Dopo un’attenta analisi abbiamo potuto verificare che sono peggiorativi e in contrasto con le norme. Non è tollerabile che i regolamenti vengano stilati ad uso e consumo esclusivamente delle esigenze dell'amministrazione. 

Nulla viene inserito per il pagamento e il recupero delle centinaia di ore in eccedenza che gli infermieri, gli OSS e le varie figure del ruolo tecnico hanno nel proprio monte ore. Inoltre, il beneficio delle ferie viene ridotto, e viene arrecato pregiudizio per i lavoratori che beneficiano dei permessi per la legge 104. 

Per quanto attiene il piano delle pronte disponibilità, come si evince dal regolamento, l'amministrazione continua a predisporle in maniera unilaterale e a programmarle in servizi non contemplati dalle norme, con l'intento di mal compensare un’ormai annosa e non più tollerabile cronica carenza di personale, facendo gravare i costi derivanti sulle tasche degli operatori, oltre a determinare un utilizzo improprio, quindi perseguibile, dell'istituto stesso per l'evidente danno erariale

Ancora una volta l'amministrazione procede e penalizza i diritti e le tutele di chi tira avanti la carretta, sempre più sgangherata. Non capiamo quale disegno ci sia dietro e chi sono i registi di questo disastro che vede coinvolto tutto il personale sanitario, tecnico e amministrativo dei due presidi ospedalieri S.Michele e Businco.

Nonostante le reiterate richieste per poterci confrontare nel merito dei problemi e tentare di risolverli, si cerca di mettere il bavaglio ai sindacati che non accettano compromessi e svendita dei diritti. Apprendiamo che solo una cerchia ridotta di sindacati ha l'opportunità e il privilegio di incontrare il Direttore Generale. È inoltre un paradosso che gli stessi sindacati e le loro RSU invitati al tavolo ristretto delle trattative hanno tra loro dirigenti sindacali che ricoprono incarichi di Posizione Organizzativa e di Coordinamento, con un evidente conflitto d'interessi.

Purtroppo, il mortificante contesto organizzativo che coinvolge tutte le unità operative viene amplificato dalle ristrettezze economiche che i lavoratori e le lavoratrici vivono per i penalizzanti accordi che ogni anno vengono sottoscritti a loro danno. 

I sindacati che oggi fanno finta di stracciarsi le vesti cercando di rincorrerci per non perdere terreno e credibilità, dovrebbero togliersi la maschera dell'ipocrisia. Le delibere parlano chiaro: dal fondo produttività e fasce del 2021 sono stati sottratti 350.000mila euro da aggiungersi ai 700mila euro accantonati chissà dove per l'ipotetico pagamento dei festivi infrasettimanali. In poche parole per i lavoratori e le lavoratrici oltre il danno anche la beffa. Il penalizzante e vergognoso accordo che ha visto ridistribuire una misera produttività e una percentuale bassissima di fasce economiche è stato sottoscritto a luglio 2021 da Cgil Cisl e Fials e sottoscritto definitivamente a dicembre anche dalla Uil.

Considerato che non è stato fatto nessun passo indietro da parte del Direttore Generale Agnese Foddis e del Direttore del Personale Maria Teresa Garau per il riconoscimento dei nostri RLS e RSU, riteniamo la situazione inaccettabile e la rappresenteremo al giudice del lavoro.

Questo status quo ha notevoli ripercussioni economiche verso gli operatori che vedono il loro salario non equiparato alle altre realtà sanitarie. Resta inoltre drammatico il quadro sugli ambiti assistenziali per la carenza cronica del personale sanitario e tecnico. Per questi motivi le organizzazioni sindacali USB Sanità, Nursing Up, Nursind, Fsi e Cisna proseguiranno con la mobilitazione fino allo sciopero del personale di 24 ore in programma il 16 settembre con una manifestazione nel piazzale del P.O. S.Michele. Tutto verrà fatto a difesa dei lavoratori ma soprattutto per l'utenza che merita risposte celeri e cure immediate.

 

USB Sanità, Nursing Up, Nursind, Fsi, Cisna