SINDACI E SANITà OTTENGONO ESCLUSIONE DA DECR. BRUNETTA. E NOI?
Ormai sembra diventata una consuetudine: l'amministrazione prima convoca le
rappresentanze sindacali poi, all'ultimo momento, disdice gli appuntamenti "a
data da destinarsi"
*Ovvero: facimme a muina?...
E' successo per esempio riguardo la riunione di tavolo tecnico del 14.12.2009 per il nuovo contratto integrativo, o per la continuazione della precedente contrattazione, fissata per il 12 gennaio alle ore 16,00, anch'essa rinviata all'ultimo momento. Ma è successo anche precedentemente. Se accade in odo
abituale, ciò non facilita ai rappresentanti sindacali la possibilità di organizzarsi e presenziare ed è di fatto una limitazione di democrazia.
Come RdB avevamo chiesto il ripristino del tavolo tecnico per affrontare la questione della contrattazione integrativa e, a tale fine, l'invio preventivo dell' informativa sui fondi accessori, per individuare un percorso che garantisse ai lavoratori l'attuale livello retributivo, nonostante la riforma del Ministro Brunetta.
Ricordiamo che, secondo il decreto Brunetta, il 2010 oltre che un anno di tagli
sarà anche un anno di transizione in cui le amministrazioni dovranno lavorare
per mettere in piedi il sistema della valutazione della "performance" e il sistema "disciplinare", entrambi. supportati da norme e contenuti tra loro complementari e collegati ad un sistema "premiante"(?!?) basato sull'incentivazione economica che, al contrario, si presenta come un contenitore vuoto.
Visti i tagli ai bilanci e ai fondi accessori per il personale non si capisce difatti con quali risorse verrà finanziata la meritocrazia!!
Secondo il decreto Brunetta, tuttavia, si dovrà lavorare per rendere coerente ed equilibrato il sistema delle relazioni sindacali in funzione di un impianto generale che con i provvedimenti odiosi legati alla valutazione dei "buoni e dei cattivi" (che in realtà servirà a ridistribuire le scarse risorse,) interferisce pesantemente sulla struttura della retribuzione e della carriera dei lavoratori. Secondo le previsioni, sarà inoltre ridotto ulteriormente il ruolo del sindacato.
Nei convegni e seminari sulla Riforma, dalle dichiarazioni di alcuni relatori emerge la difficoltà ad attuarla nelle università: è qui che presenta gli aspetti più critici. Hanno spiegato che la Riforma, basata peraltro su astrazioni (la erformance, tanto per citarne una), così come strutturata è rivolta più ai inisteri che agli enti pubblici dotati di autonomia.
Ed allora, se la riforma è inapplicabile alle università, i Rettori e i Dirigenti ne devono prendere atto ed impegnarsi per far valere questa banale constatazione e non fare "i realisti più del re".
I responsabili della Sanità e i Sindaci si sono fatti valere imponendo al Ministro Brunetta l'esclusione del decreto, perché i Rettori non dovrebbero chiedere e pretendere altrettanto?
Ci auguriamo che gli altri sindacati facciano propria la richiesta, affinché l'autonomia universitaria sia rivendicata dai Rettori non a senso unico, ma anche per la tutela del personale tecnico-amministrativo.
Alleghiamo la proposta dell'amministrazione per il "Protocollo formazione".
Roma, 14 gennaio 2010
RdB PI - Università
*FACIMME A MUINA: STORIELLA PARTENOPEA:
"L'immobilità dinamica può essere spiegata ricorrendo ad un detto tipico che sintetizza in maniera impeccabile tale concetto: facimme a muina (lett. facciamo la moina). Tale detto viene dagli studiosi fatto risalire ad un comando utilizzato nella règia marina del Regno delle Due Sicilie nel corso d'ispezioni a bordo di navi. Al comando "facimme a muina" tutti i marinai si mettevano in moto spostandosi da una parte all'altra della nave (chille che stanno ingoppa vanne abbascio, e chille che stanno abbascio vanne ingoppa), non facendo effettivamente nulla, ma dando all'esterno un'impressione di frenetica ed organizzata attività. Si badi bene che si ricorre a tale espediente solo se sollecitati da un evento esterno di controllo. Altrimenti l'attività è propriamente una siesta perenne."